I sindacati per sbloccare il Paese e per rilanciare l’economia decidono di bloccare i porti Liguri. Dal 15 giugno fino alle ore 23:59 del 19 giugno presso i tre porti liguri di Genova, La Spezia e Savona, tutte le piattaforme logistiche e il confine di Stato con la Francia, subiranno blocchi.
I cantieri in autostrada creano disagi per il trasporto e la logistica e per i ‘geni’ di certi sindacati è lo sciopero la via.
“L’emergenza sta provocando continui e reiterati disagi di viabilità in Liguria e una situazione di estrema difficoltà per il settore dell’autotrasporto con importanti ricadute negative dal punto di vista dell’impatto economico, l’impossibilità nella programmazione dei viaggi, l’allungamento insostenibile dei tempi di attesa e il conseguente mancato rispetto dei tempi di lavoro e riposo degli autotrasportatori” affermano da Cna Fita, Confartigianato Trasporti, Fai, Fiap, Legacooperative e TrasportoUnito.
Non si è fatta attendere la voce di Alis, l’associazione della logistica guidata da Guido Grimaldi.
“Abbiamo appreso dello sciopero dell’autotrasporto nei porti e nelle piattaforme logistiche della Liguria, promosso da alcune sigle associative che evidentemente non intendono fare gli interessi del settore e del Paese in una fase socio-economica così delicata. Come ALIS ci dissociamo completamente da questo blocco, che riteniamo essere inopportuno e un vero e proprio attentato alla ripartenza, proprio in un momento storico in cui il tessuto imprenditoriale e l’intero sistema produttivo nazionale hanno assolutamente bisogno di lavorare e riprendere le proprie attività”. Con queste parole il Vicepresidente di ALIS Marcello Di Caterina ha commentato la vicenda.
“Siamo ben consapevoli dei forti disagi e rallentamenti causati dai continui cantieri autostradali in Liguria all’intero comparto del trasporto, e all’autotrasporto in particolare, e ALIS ritiene che essi vadano assolutamente risolti in tempi certi e rapidi, garantendo allo stesso tempo misure concrete di indennizzo per i danni subiti dalle aziende di autotrasporto. Non possiamo però sottovalutare gli enormi danni che la paralisi di scali così importanti, come appunto quelli liguri, causerebbe tanto al trasporto merci, con le ulteriori conseguenze derivanti dalla mancanza di approvvigionamento di beni e merci di prima necessità (tra cui anche prodotti alimentari e farmaceutici), quanto al trasporto passeggeri, considerando anche il flusso di utenti da e verso le Isole. I danni – ha aggiunto Marcello Di Caterina – sarebbero quindi enormi e pericolosi per l’intera economia nazionale, per le aziende di trasporto che non si sono mai fermate durante tutta l’emergenza nonché per un settore strategico, come quello del turismo, che aspettava da tempo segnali di ripresa e che non può permettersi ora di interrompere collegamenti e servizi connessi”.
“Esprimiamo pertanto – ha concluso il Vicepresidente di ALIS – ferma contrarietà nei confronti di azioni di questo tipo, equiparabili ad una interruzione di servizio pubblico, perché siamo profondamente convinti che i problemi reali del settore e dell’intero Paese non possano essere risolti con minacce e blocchi, ma vadano invece affrontati con un serio confronto e con il dialogo istituzionale, specialmente in questa fase in cui il Governo stesso è impegnato nella progettazione e nella destinazione, anche in termini di sostegno alle aziende di trasporto e di ammodernamento ed efficientamento delle infrastrutture, delle risorse del PNRR. Facciamo quindi appello al senso di responsabilità degli autotrasportatori, nonché al Governo, alle Autorità regionali e locali e alle forze dell’ordine affinché si faccia il possibile per impedire un simile scellerato sciopero e i conseguenti danni per il comparto”.