Ad una Kermesse si selezionano gli inviti e, dappertutto e da sempre, c’è una sintesi. E dove a decidere c’è una governance, che arriva su nomina e non ‘per grazia ricevuta’, e’ nelle cose una condivisione dei percorsi. Si sceglie, si seleziona, si fanno considerazioni sulla opportunità, sul contesto.
Per certa sinistra, per i salotti radical chic e per certa stampa, queste regole non valgono se c’è Roberto Saviano. E’diventa, allora, un caso nazionale lo stop alla sua ipotesi di presenza. Ravello e’ eccellenza nel Mondo, la Fondazione ha fatto cose straordinarie negli anni. E’un appuntamento di prestigio internazionale per la musica e’ così rimarrà anche senza il talk del ‘giustizialista’ Saviano e le pagine di Speranza che si era illuso di aver sconfitto la pandemia mentre essa prendeva la sua piega più violenta. Ravello rimarrà Ravello, con le sue note, anche senza Scurati che ha rimesso il mandato che aveva ricevuto da Vincenzo De Luca che conosceva per carattere, metodi, posizioni.
E per chi vorrà sentire sempre la stessa musica, con le solite note stonate, ci saranno le feste dell’Unita.