“La Nazionale di Mancini è compatta e brillante, ha tutte le carte in regola per arrivare vincere l’Europeo. Insigne? Miglior talento italiano ma con l’arrivo di Luciano Spalletti e senza chiarezza sul suo futuro a Napoli potrebbe finire come Totti a Roma ed Icardi a Milano”
Ex attaccante di Torino, Fiorentina e Roma, e soprattutto della Nazionale con cui vinse i Mondiali del 1982, Ciccio Graziani ha rilasciato una lunga intervista sull’andamento dell’Italia agli Europei in corso lasciandosi però andare anche ad una attenta analisi sul Napoli, sulla nuova panchina affidata a Luciano Spalletti e sul futuro, ancora incerto, di Lorenzo Insigne, a suo dire, il miglior talento calcistico italiano.
“L’Italia per ora è la squadra più bella, quella che ha sorpreso di più ed ha avuto più continuità sia nei risultati che nel gioco.
C’è grande entusiasmo anche se questa fase iniziale era semplice da passare.
Siamo stati brillanti ma adesso dobbiamo misurarci con le squadre che ambiscono a vincere questo europeo quindi, trovandoci adesso in un girone difficile tra Austria e Belgio o Francia, dobbiamo fare benissimo per andare avanti credendoci davvero perché l’Italia ha tutte le carte in regola per conquistare la finale.”
Da commentatore sportivo di tv nazionali ma anche ospite fisso di emittenti locali partenopee, Ciccio Graziani, ha così giudicato la stagione appena trascorsa del club azzurro.
“Il Napoli della scorsa stagione ha tanti attenuanti perché c’è stato un periodo tra dicembre e gennaio dove i giocatori erano contati ed in quella occasione probabilmente si è giocata tutta la stagione. Una volta recuperati tutti i calciatori però abbiamo visto che il Napoli nel girone di ritorno ha fatto 43 punti, questo vuol dire che è una squadra che senza le tante problematiche avute, tra covid ed infortuni, poteva centrare qualche obiettivo importante invece fallito.”
Immancabile una sua considerazione su quello che saranno certamente i protagonisti della prossima annata in casa Napoli: Aurelio De Laurentiis e Luciano Spalletti.
“Ho l’impressione che se il presidente ed il tecnico non si parleranno in maniera molto chiara, mettendosi entrambi di fronte le proprie responsabilità, basterà poco per creare confusione. De laurentiis ha il suo careattere ma Spalletti è un altro che non te le manda a dire. Luciano è un persoanggio particolare, un buon allenatore ma sarà determinante capire che squadra farà il prossimo anno il Napoli. Mi è giunta voce che di una richiesta del club ai suoi giocatori di ridursio l’ingaggio di circa il 30%, in più ci sarà da sacrificare sicuramente qualcuno in rosa e poi, da non sottovalutare, c’è il punto interrogativo Insigne.”
Per un capitano in attesa di rinnovo l’ex calciatore si è detto non poco preoccupato.
“Per quanto riguarda Lorenzo Insigne ho il timore che Spalletti dovrà ritrovarsi a gestire un’altra patata bollente come a Roma con Totti ed a Milano con Icardi.
Se il calciatore dovesse partire per il ritiro di Dimaro con la consapevolezza di non essersi ancora incontarto con il club per decidere sul futuro questa rappresenterebbe una sitazione difficile che andrebbe a finire nelle mani dell’allenatore. Mi auguro che ciò non avvenga e che Spalletti parli chiaro con il presidente definendo tutto già prima del ritiro .
Tra la teatralità di de laurentiis ed la personalità di spalletti ne vedremo delle belle.
Spalletti è bravo, pignolo, puntiglioso e professionale ma tutto dipenderà dalla squadra che ha a disposizione, più avrà risolse tecniche importanti e meglio farà. È importante capire cosa vuole il Napoli, sembrerebbe che De Laurentiis senza i cinquanta milioni della Champions ha intenzione di ridimensionare gli ingaggi ed i progetti.
Sono però convinto che il Napoli sarà almeno competitivo come quello dell’anno scorso perché altrimenti non credo che Spalletti avrebbe mai accettato l’incarico. Staremo a vedere.”