Fulvio Collovati, ex stopper della Nazionale che nel 1982 è stato tra i protagonisti del trionfo azzurro al Mondiale di Spagna ha così analizzato l’andamento dell’Italia di Mancini che questa sera alle 21 scenderà in campo contro il Belgio con l’unico obiettivo di conquistare la semifinale degli Europei.
“Inizialmente prevedevo il Belgio tra le favorite ma mi ricredo. Non ci sono squadre più forti dell’Italia. Nel calcio nulla è dato per scontato ma mi auguravo che l’Italia incontrasse il Belgio ai quarti perché essendo una squadra molto fisica e subendo le probabili assenze di De Bruyne e Hazard per la squadra di Mancini l’unica difficoltà sarà quella di annientare Lukaku.
Questa è una nazionale che non ha “il fuoriclasse” ma che stupisce nel gruppo a livello globale. Il collettivo sta facendo la differenza.
Vestire la maglia dell’Italia è qualcosa di unico. L’abbraccio tra Mancini e Vialli contro l’Austria non è solo un simbolo di amicizia ma di orgoglio verso la nazione che rappresenti sotto gli occhi del mondo che ti guarda, non è come vincere la Champions perchè non rappresenti solo i tuoi tifosi ma un’intera nazione.”
Immancabile uno sguardo in casa Napoli. “Insigne? Non si deve ripetere un caso Donnarumma, non deve andar via dalla città di origine, di cui è bandiera, per una questione di soldi. Io, onestamente, non lo vedrei in un’altra piazza.
Spalletti? Scelta importante con un carattere forte e determinante. Con De Laurentiis mi auguro che andrà d’accordo altrimenti prevedo un ennesimo ingiusto silenzio stampa per tutta la stagione.”