“Alfonso Giordano, Presidente del primo maxprocessi alla mafia e Presidente onorario aggiunto della Corte di Cassazione, ha scritto pagine di storia. Ho avuto l’onore di conoscerlo e di parlarci”. Così il regista Ambrogio Crespi ricorda il prestigioso giurista scomparso oggi.
“Ha letto le mie carte processuali – ricorda – ed ha scritto la prefazione del libro “Il Caso Crespi” affermando ‘qualcosa stride nei due documenti giudiziari e soprattutto poco convincenti appaiono certe credulità che hanno costituito i plinti dell’edificio usato per condannarlo in primo grado a dodici anni di reclusione, ridotti a sei in fase d’appello. In ogni caso dire che la motivazione dei due atti giudiziari non appare del tutto persuasiva non pare conclusione inadeguata nell’esame della fattispecie. E ciò speriamo sinceramente possa preludere a un successivo giudiziale pronunciamento che consenta di ottenere una chiara visione della realtà dei fatti’. Davvero significativo per me e per il diritto”.
“A lui e alla sua famiglia – aggiunge Crespi – oggi rivolgo una preghiera, ad un gigante della giustizia. Se continuo ad avere fiducia nella giustizia e’ grazie anche ad Alfonso Giordano”