Molto più che un sarto, Gianni Marigliano, è un vero e proprio maestro della sartoria italiana.
Un uomo che ha portato in alto la nostra Italia facendo della sua passione un’attività imprenditoriale, originaria nel capoluogo partenopeo, ed oggi arrivata a rappresentare un’eccellenza italiana famosa in tutto il Mondo.
La sua sartoria con sede a Napoli e Milano è la tradizione nel futuro. A lui (come si può vedere anche attraverso la sua pagina Instagram) affidano la propria immagine le più prestigiose personalità del mondo della cultura, dello spettacolo, dell’imprenditoria e del calcio di tutta Europa. La stessa Europa che ha visto trionfare l’Italia di Roberto Mancini a cui Gianni Marigliano è legato da una amicizia ventennale. Anche il ct della nazionale italiana infatti, dopo aver visto alcuni suoi lavori, se ne innamorò e lo scelse come suo sarto di fiducia. Già dopo i primissimi incontri, tra ago, filo, disegni, forbice e metro scoppiò una empatia particolare che ha varcato i confini del rapporto lavorativo trasformandosi in un’amicizia basata su tanta fiducia ed un grande affetto.
Noi abbiamo con grande piacere raggiunto Gianni Marigliano che per qualche minuto ha tenuto ferme le mani d’oro per raccontarci il suo ‘Roberto Mancini’ per cui ai tempi del Manchester City ideò il ‘Marigliano Raincoat’ uno dei capi ancor oggi più scelti dai clienti della sartoria.
“Roberto Mancini è un uomo di parola. Quando gli venne affidata l’Italia fu da subito convinto che nonostante le tante avversità lui avrebbe fatto di tutto per vincere l’Europeo e magari anche il Mondiale attraverso un duro ma ottimo lavoro. Dal primo momento, durante uno dei nostri frequenti incontri, mi disse che ci sarebbe riuscito, è così è stato. All’epoca non mi stupì anzi, mi convinsi anche io che sarebbe stato così ricordandomi che le stesse parole mi furono confidate quando andò all’Inter ed al Manchester City. Quanto il mister crede realmente di poter vincere qualcosa di importante lo dice fin dall’inizio, punta l’obiettivo e poi realmente lo raggiunge.
Quando Roberto ebbe la chiamata della nazionale ne fu orgoglioso, lui è un vero italiano che ama questa terra con tutto se stesso e ciò spiega al meglio anche il pianto liberatorio di domenica sera.
Per la nostra Italia questa non è una vittoria solo calcistica, alzare il trofeo in Inghilterra ha rappresentato una grande soddisfazione nazionale. Ma vi dico una cosa: io lavoro tanto con clienti inglesi e vi possono garantire che se c’è una parte di Inghilterra che ha pesantemente sofferto la sconfitta ce ne è un’altra Inghilterra tra Londra e Manchester che ammira terribilmente il Mancini uomo ed allenatore e che ha fortemente gioito per lui.
Guardando al futuro ho un grande desiderio. Sogno di poter un giorno vestire la mia squadra del cuore, preparare per loro le divise, poter essere il maestro sarto del Napoli ma con in panchina Roberto.
Conoscendolo vi assicuro che senza dubbi con lui alla gestione tecnica la squadra della mia amatissima città potrebbe realmente toccare picchi lati ed alzare un trofeo prestigioso così come ha fatto la nostra nazione”.