C’e’ a Napoli la “concreta possibilita’ di non poter continuare a garantire in futuro le odierne attivita’ di questa Unita’ Operativa complessa del 118, rendendo impossibile anche il doveroso rispetto del periodo feriale nel periodo estivo, mettendo allo stremo il personale tutto”. Lo afferma Giuseppe Galano, direttore del 118 di Napoli, in una lettera al direttore generale dell’Asl Napoli 1 Ciro Verdoliva e al direttore Sanitario Maria Corvino. “Sono stato costretto mio malgrado – scrive Galano – non avendo altra possibilita’, per le croniche e nuove difficolta’ prospettate, a sospendere momentaneamente la Postazione di tipo Piazza Nazionale e a demedicalizzare la Postazione Chiatamone, inoltre mi appresto a ritirare il Personale ASL (Infermiere e Autista) dalla Postazione Ferrovia, che sara’ sostituito da Personale C.R.I., che comportera’ la soppressione di un’altra postazione Croce Rossa “Incurabili”, per permettere il parziale recupero delle risorse umane e continuare a garantire l’unica Postazione “Ferrovia” Medicalizzata da CRI”. Galano nella missiva ricorda che il suo ufficio “garantisce autoambulanze con autista presso i Centri Vaccinali di Mostra D’Oltremare, Stazione Marittima, Fagianeria di Capodimonte e Drive in Frullone e autoambulanze con autista per le attivita’ vaccinali a domicilio, autoambulanze per il trasporto di pazienti soggetti a terapia con Ab-monoclonali” e che “e’ giunto a livelli critici di carenza in tutti i profili professionali (medici, infermieri, autisti, tecnici), perche’ si possano assolvere con la dovuta efficienza i doveri”. “La nota carenza organica ha portato ad invocare sempre di piu’ lo spirito di collaborazione e sacrifi’cio dei dipendenti, che hanno garantito le attivita’ con un notevole ricorso di lavoro aggiuntivo. A tal riguardo, devo segnalare un ultimo accadimento che portera’ forse irrimediabilmente il 118 a non poter piu’ assolvere la sua funzione, mi riferisco al recente volontario trasferimento dei medici del 118 verso la Medicina Generale e/o la Continuita’ Assistenziale, avvenuto il 14/15 luglio u.s., indotto dal burn out provocato anche dalla pandemia e in parte dalle ultime vicende contrattuali, che hanno portato a revocare la loro indennita’ di rischio, con la richiesta di recupero delle somme degli ultimi dieci anni. La carenza e’ stata in parte risolta da questa azienda con una quota considerevole di lavoro straordinario e attivita’ libero professionale (Alpi). Queste criticita’, insieme alle gravissime e continue soppressioni di postazioni 118 da parte dell’appaltatore CRI comporta una concreta impossibilita’ di soddisfare con la dovuta tempestivita’ tutte le chiamate di soccorso, con serissimi ripercussioni sui L.E.A. Ritengo che il 118 e soprattutto la cittadinanza non possano piu’ sopportare queste carenze, nel contempo si invoca doverosamente, ancora una volta, la massima attenzione e il ripristino della dotazione organica per colmare i fabbisogni di questa struttura e scongiurare il rischio concreto di non poter continuare ad assicurare in futuro i L.E.A. e tutti i servizi svolti da questa Unita’ Operativa Complessa con l’ordinaria doverosa efficienza ed efficacia”.