I casi di incandidabilità e di ineleggibilità sono disciplinati dalla legge. E vale quella. Il dibattito di Napoli, che si ripresenta ad ogni elezione e che vale in molte aree del Paese, è insopportabile.
Catello Maresca e Gaetano Manfredi, seri ed autorevoli candidati, hanno già avviato, sollecitati da certa stampa, il tormentone sulle ‘liste pulite’. Il primo, da Magistrato Anticamorra, promette la linea dura, rivendica il suo percorso professionale come garanzia. Il secondo lavora ad una giuria, ad un comitato ristretto, che si esprimerà sui candidati.
Non se ne può più. I giudizi etici sui candidati sono la negazione della politica, uno schiaffo al garantismo, è prestare il fianco ai peggiori demagoghi, alla opinione pubblica più violenta.
Un sindaco, un candidato sindaco, esercita la leadership esprimendosi sulla compatibilità politica di liste ed uomini rispetto ai programmi, si esprime sulla sintonia in relazione ai temi. Questo è legittimo. Risponderebbe, soprattutto se uomo di legge o accademico, alle domande sulle liste pulite dicendo “si applica la legge”.
Liste di proscrizione da consegnare agli appetiti dei giustizialisti sono uno schiaffo al primato della politica, alla civiltà.
Si chiuda questa stagione e si chiuda, se possibile, con un sussulto di dignità di quei dirigenti politici che hanno speso una vita nei partiti.