di Marino Amato
Alla Festa dell’Unità di Napoli, all’ippodromo di Agnano una tavola rotonda, più di altre, ha fatto discutere. Quella delle ore 17 dal titolo ‘Il Recovery Plan per una nuova Regione’.
La locandina indica il titolo e la scaletta. ‘Pina Picierno, Mario Casillo, Bruna Fiola, Giosi Ferrandino’, Massimiliano Manfredi, Loredana Raia, Lello Topo’ poi si legge ‘Conclude: Piero De Luca’.
Ci sono autorevoli consiglieri regionali, signori del consenso, parlamentari come Lello Topo, autorevoli europarlamentari, c’è Ferrandino che ha chiuso una singolare vicenda giudiziaria e che andrebbe ‘celebrato’, eppure gli organizzatori hanno dovuto subire il diktat del ‘chiude De Luca’.
Perché? Perché si parlava di Regione e qualcuno ha detto ‘è giusto che chiuda il figlio del Presidente’. Si, il Pd alla festa dell’Unità celebra la via monarchica del corso campano.
Nessuno 'lo digerisce' il parlamentare salernitano bocciato nella sua città e ‘slavato’ a Caserta ma il gruppo dirigente del Pd ha chinato la testa da tempo. Lo stesso gruppo dirigente che si lamenta, senza il coraggio della iniziativa politica, e che non reagisce neanche quando De Luca spara a zero sul Governo e sulla maggioranza.
Ad Agnano tutto avviene con il via libera di Letta che non brilla per determinazione e che non riesce ad immaginare un Pd senza i signori della gestione del potere.