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15 Novembre 2024

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Procida Capitale Italiana della Cultura, storia di un’utopia che diventa realtà

Procida Capitale Italiana della Cultura 2022 come simbolo e come utopia. Procida come riferimento di un territorio, quello campano, che ha saputo fare squadra, mettendo in campo i suoi talenti, le sue eccellenze, la sua capacità di produrre cultura. Di questo si è discusso nel corso dell’incontro con i ragazzi di Giffoni IMPACT! dedicato proprio a Procida, piccola isola del golfo di Napoli che ha conquistato un titolo prestigiosissimo, una sorta di riscatto, un po’ come Davide che sconfigge Golia.

Giffoni ha sostenuto la candidatura di Procida con la realizzazione di un cortometraggio che è stato presentato in sede di audizione ministeriale: “Non potevamo far altro – ha dichiarato Claudio Gubitosi, fondatore e direttore di Giffoni – che sostenere la candidatura di Procida con le immagini. Abbiamo raggiunto un risultato davvero strepitoso. Ma ora non possiamo fermarci al riconoscimento ottenuto. Dobbiamo fare in modo che tutti possano conoscere la realtà di quest’isola, portando le persone a visitarla, ma anche avviando un discorso intellettuale e di pensiero. Dobbiamo continuare ad avere questa capacità di metterci in rete perché tutti possano essere protagonisti di questo straordinario risultato”.

Gli fa eco il primo cittadino di Procida, Raimondo Ambrosino: “Ringrazio Giffoni – ha detto – perché siamo stati accolti con grande affetto. Con Giffoni abbiamo molto in comune. Siamo una piccola isola e tutti ci dicevamo che eravamo la Cenerentola del Golfo di Napoli. Come amministrazione ci siamo chiesti come poter rilanciare Procida. Abbiamo puntato, perciò, sulla cultura, ma non avevamo idea di questa enorme possibilità che si apriva davanti a noi. Poi il percorso si è irrobustito e ha trovato anche il contributo di Giffoni. Il successo di Procida è il risultato della rete nata tra tante persone e tante realtà e che ha visto nella cultura il detonatore di emozioni forti. Io credo che Procida sia stata scelta proprio per questo perché siamo stati vissuti come una realtà capace di trasmettere emozioni più e meglio di altre. Apprezzo molto le vostre intelligenze ed è per questo che il mio auspicio è che nell’anno della Cultura possiamo continuare a collaborare e a stare insieme”.

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