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23 Dicembre 2024

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Vaccini e Minori, parla la società italiana pediatria

Perché vaccinare i ragazzi contro il Covid-19? E poi: il vaccino è sicuro? Protegge dalle varianti? Ci sono effetti collaterali? Sono alcune delle domande che più frequentemente i genitori rivolgono ai pediatri da quando la somministrazione dei vaccini a mRNA è stata autorizzata anche per la fascia d’età 12-15 anni. “Se tante famiglie hanno tirato un sospiro di sollievo, ce ne sono tante altre perplesse e preoccupate”, spiega Elena Bozzola, pediatra e consigliera della Società italiana di pediatria (Sip). Per questo la Società scientifica ha deciso di raccogliere i dieci dubbi più frequenti dei genitori e di dirimerli, uno per uno, in un articolo pubblicato sull’ultimo numero di Pediatria, la rivista ufficiale della Sip. Si parte innanzitutto dall’attendibilità. “La sicurezza di Comirnaty (vaccino Pfizer Biontech, ndr) nei 12-15enni è basata sull’analisi dei dati raccolti nello studio su 2.260 adolescenti- scrive Bozzola nell’articolo- Le reazioni avverse più frequenti sono state dolore in sede di iniezione (maggiore del 90%), stanchezza e cefalea (maggiore del 70%), dolore muscolare e brividi (maggiore del 40%), artralgia e febbre (maggiore del 20%). Le reazioni sono generalmente di intensità lieve o moderata e si risolvono in 1-2 giorni”. L’efficacia. “Gli studi dimostrano che il vaccino Comirnaty è efficace- sottolinea la pediatra- Come per gli adulti è necessario attendere fino a 7 giorni dopo la seconda dose per la protezione nei confronti della malattia. L’efficacia valutata attraverso l’analisi dei titoli degli anticorpi neutralizzanti Sars-CoV-2 eseguiti a un mese dalla somministrazione della seconda dose documenta nei 12-15enni una risposta non inferiore rispetto a quella osservata fra i 16 e 25enni. Inoltre, dopo 7 giorni dalla seconda dose, tra i partecipanti che avevano ricevuto il vaccino (n=1.005) non sono stati identificati casi di Covid-19, mentre tra coloro che avevano ricevuto placebo (n=978) si sono verificati 16 casi”. La consigliera Sip spiega poi che non è possibile scegliere quale vaccino utilizzare perché “attualmente il Comirnaty è l’unico autorizzato in Italia per la fascia di età 12-17 anni- anche se- sono in corso studi sperimentali su altri vaccini”,precisa. “Come per gli adulti- spiega ancora Bozzola- anche negli adolescenti di 12-15 anni il dosaggio di Comirnaty è di 0,3 ml per ciascuna delle due dosi e il ciclo vaccinale è composto da due somministrazioni intramuscolari a distanza di almeno 3 settimane e non oltre 6 settimane l’una dall’altra”. Perché vaccinare i giovani se, rispetto agli adulti, se ne è ammalata una percentuale minore? “I ragazzi possono comunque essere infettati dal virus e diffonderlo- precisa la consigliera Sip- La vaccinazione quindi protegge sia chi lo riceve, ovvero l’adolescente, sia la comunità. Infine, il vaccino previene le forme gravi e/o letali associate all’infezione da Sars-CoV-2. Infatti, sebbene nella maggior parte dei casi il decorso sia paucisintomatico, in alcuni rari casi i bambini possono sviluppare delle forme severe di malattia, quali la ben nota MIS-C”. Per quanto riguarda la durata dell’immunizzazione la pediatra ricorda che “gli studi sono ancora in corso, per cui al momento non è possibile definire la durata esatta della protezione, attualmente stimata a 9-12 mesi”. Bozzola spiega poi che “sono in corso studi per valutare l’efficacia dei vaccini mRNA contro le varianti emergenti di Sars-CoV-2 e ad oggi i risultati preliminari documentano la protezione verso alcune varianti, tra cui la Delta, altamente diffusa tra i più giovani in alcuni Paesi, tra cui il Regno Unito”. Rispetto a quanto tempo debba passare tra la vaccinazione contro il Covid-19 e la somministrazione di un altro vaccino, ad esempio anti-papillomavirus, la Sip ricorda che “in via precauzionale è raccomandabile un intervallo di 14 giorni, anche se un documento del 14 maggio del Centro per la prevenzione e il controllo delle malattie statunitense (CDC) non prevede controindicazioni ad una vaccinazione contemporanea con altri vaccini”. Se un adolescente ha già contratto il Covid può vaccinarsi? “Analogamente all’adulto, nei soggetti con pregressa infezione è possibile effettuare la somministrazione di un’unica dose di vaccino ad almeno 3 mesi di distanza e preferibilmente entro i 6 mesi dalla documentata infezione”, chiarisce Bozzola. Infine le controindicazioni. “È utile sospendere l’assunzione del contraccettivo orale in concomitanza alla vaccinazione?”, chiedono molti genitori. “Il rischio di una complicanza tromboembolica nella popolazione femminile generale è di 2 su 10.000 e diventa circa 5 su 10.000 nelle donne che assumono la pillola estroprogestinica con una leggera variabilità in base al tipo di ormone contenuto- spiega la pediatra- Al momento non esistono evidenze a favore della sospensione della contraccezione ormonale in concomitanza con la vaccinazione anti Covid-19″. Sulla possibilità che il vaccino possa provocare infertilità, fake news più volte smentita dalla Sip, la consigliera ribadisce che “non esiste un meccanismo biologicamente plausibile con il quale gli attuali vaccini potrebbero impattare la fertilità delle donne e degli uomini. Inoltre- dice- gli studi scientifici mostrano che non vi è correlazione tra vaccinazione anti-Covid e fertilità né maschile né femminile. In particolare, uno studio pubblicato su JAMA volto a verificare l’impatto dei vaccini a mRNA su alcuni parametri del liquido seminale, tra cui volume spermatico, motilità totale e conta degli spermatozoi mobili, non ha evidenziato variazioni significative pre e post somministrazione del vaccino. Analogamente le partecipanti allo studio vaccinate con Pfizer sono rimaste gravide senza problemi”, conclude la pediatra

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