Quattro persone sono state identificate, perquisite e indagate nell’ambito dell’operazione “Fake Pass” della Polizia postale: due di loro sono minorenni. Si tratta di gestori di diversi canali Telegram specializzati nell’offerta illegale di certificati green pass Covid-19 falsi. Truffa e falso i reati cintestati. Le indagini sono scaturite da un capillare monitoraggio della rete internet, attraverso il quale gli specialisti della Polizia postale, tramite complesse analisi tecniche e finanziarie della blockchain, la tecnologia alla base delle criptovalute, sono riusciti ad individuare i canali di vendita e ad identificarne gli amministratori. La Polizia ricorda che “qualsiasi certificato green pass originale non puo’ essere falsificato o manomesso poiche’ ogni certificazione viene prodotta digitalmente con una chiave privata del ministero della Salute che ne assicura l’autenticita’. Ad ogni controllo con la preposta App ufficiale VerificaC19, viene interrogata la banca dati ministeriale contenente l’elenco ufficiale della popolazione vaccinata e, di conseguenza, un Qr-Code generato con una certificazione non autentica, non supererebbe la procedura di verifica”.