Di Anna Adamo
Dolori ovunque, mal di testa, tosse, febbre alta.
A dare una spiegazione a questi sintomi è stato l’ esito positivo del tampone.
Un vero e proprio shock per Bianca Dobroiu , ventiquattrenne di origine rumena, ma residente a Bologna che esattamente un anno fa, a inizio pandemia, ha rappresentato il primo caso di positività al COVID-19 nel bolognese.
Ricorda quei giorni come i peggiori della sua vita, stava malissimo ed è rimasta positiva per 80 giorni. Di tutto ciò credeva le sarebbe rimasto solo un lontano ricordo, ma così non è stato, perché dieci giorni fa si è ritrovata a dover leggere le stesse terribili parole di un anno fa: tampone con esito positivo.
Ebbene si, dopo un anno la giovane ventiquattrenne è di nuovo positiva al COVID-19 e sta combattendo contro la variante Delta.
Fa ancora fatica a credere di essere nuovamente infetta e non riesce a spiegarsi come abbia fatto a contagiarsi, poiché, sostiene di aver osservato tutte le regole quando si è recata a qualche festa. Evidentemente l’ attenzione non è bastata, perché Bianca ha gli stessi sintomi dello scorso anno.
Si augura di non restare positiva a lungo.
Aveva fatto il test sierologico, dal cui esito era emerso che avesse molti anticorpi. Quindi si sentiva protetta, e aveva pensato di lasciar trascorrere un altro po’ di tempo prima di vaccinarsi.
Una scelta che oggi, visto tutto ciò che sta di nuovo vivendo, non rifarebbe di certo. E mentre è in attesa del tampone per scoprire se si è finalmente negativizzata, rivolge un appello ai suoi coetanei attraverso il quale li invita a vaccinarsi il prima possibile, ribadendo quanto lei sia stata ingenua a non farlo quando avrebbe dovuto e soprattutto che non bisogna fidarsi di quanto emerge dai test sierologici, perché, a quanto pare, non sono poi così attendibili.
Quanto accaduto a Bianca Dobroiu dimostra che bisogna avere tanta prudenza, perché il virus c’è ancora e, nonostante si osservino tutte le regole, ci si può infettare quando meno ce lo si aspetta e soprattutto che i vaccini costituiscono l’unica arma per porre fine a questa pandemia, perciò, che piaccia o no, vaccinarsi resta la cosa più giusta da fare.