di Anna Adamo
Simone Di Matteo è uno scrittore, editore, personaggio televisivo e opinionista italiano. Divenuto noto al grande pubblico grazie alla partecipazione a Pechino Express – Le civiltà perdute, il reality on the road in onda su RaiDue, al fianco di Tina Cipollari. Negli ultimi anni è riuscito a consacrarsi come il “Giustiziere dei Vip” mediante lo pseudonimo de L’ Irriverente, con il quale cura una rubrica di satira su svariate testate giornalistiche incentrate sul mondo dello spettacolo e i suoi personaggi. Nel corso della sua carriera ha pubblicato diversi libri, tra i quali figura L’amore dietro ogni cosa (Edizioni DrawUp, 2016), un’opera letteraria in continua evoluzione, divenuta dapprima uno spettacolo teatrale e successivamente un concept album che vede Andrea Crimi nelle vesti di interprete.
Lo abbiamo intervistato in occasione dell’uscita dell’ album che vedrà luce nei prossimi mesi.
Hai partecipato a Pechino Express insieme a Tina Cipollari. Cosa ti ha lasciato quell’esperienza?
Pechino Express è un reality completamente diverso da quelli che siamo soliti vedere in televisione, i quali il più delle volte sono solo degli show televisivi. Si tratta di un format che ti permette di entrare a contatto con civiltà e tradizioni, usi e costumi lontani dai nostri e spesso sconosciuti. E questo avviene grazie ai repentini spostamenti di location, al cambio di ambientazione che si verifica di edizione in edizione. Noi, ad esempio, abbiamo avuto la fortuna di gareggiare in America Latina, più nello specifico tra Colombia, Messico e Guatemala. Ci siamo imbattuti in cose che mai avremmo potuto immaginare. Basti pensare al fatto che mangiavamo cavallette, lucertole, scorpioni! È un programma che di certo lascia tantissimo e mi ha permesso di capire che chi meno possiede, è più disposto a dare.
Come nasce il personaggio de “L’Irriverente”?
L’Irriverente è un personaggio inventato, ma al tempo stesso costituisce una parte reale di me. È il mio alter ego, nonché mio personale pseudonimo. Sono sempre stato una persona molto timida e la creazione di questo personaggio mi è servita per poter affrontare tanti temi e altrettante persone. L’Irriverente non ha paura di esprimere la propria opinione con quel pizzico di ironia e spietatezza che non guastano mai, anche a costo di risultare impopolare. Per di più, è il protagonista che dà il nome al sequel di “No Maria, io esco!”, una sorta di autobiografia scritta a quattro mani con Tina Cipollari, il secondo capitolo di una trilogia dissacrante sul panorama dello showbiz nostrano.
Come reagiscono i Vip punzecchiati da “L’Irriverente”?
Molti si arrabbiano, alcuni ti bloccano e con altri si instaura un rapporto di odio e polemica. E questo perché “L’ Irriverente” commenta ciò che accade in televisione, sui social e, più in generale, nel mondo dello spettacolo attraverso il suo punto di vista, svelando i retroscena e smascherando gli altarini che il più delle volte si celano dietro quel velo di luci e lustrini. Insomma, tutto ciò che dice non corrisponde ad altro se non alla pura e semplice verità. E la verità, si sa, fa male! Per carità, a nessuno fa piacere essere criticato per quello che, spesso anche ingenuamente, si fa, tuttavia, è altrettanto vero che la colpa non può essere mia! La positività o negatività di un’azione, in fondo, è una diretta conseguenza del nostro modo di agire. Perciò, i vip del nostro bello stivale, qualora volessero evitare di collezionare unicamente delle pessime figure, dovrebbero imparare a riflettere prima di fare o dire qualunque cosa.
Nel tuo libro “L’amore dietro ogni cosa” parli di amore. Quali sono le sfaccettature di questo sentimento a cui fai riferimento e cosa è per te l’amore?
L’amore per me è un sogno al quale bisogna tener fede sempre. È una questione di libertà, poiché a mio avviso ognuno dovrebbe poter essere libero di amare chiunque voglia, chiaramente senza far del male a nessuno. È necessario riconoscersi nell’amore ed essere sempre pronti ad accoglierlo. Credo fermamente che ne esistano di vari “tipi” e il primo da provare è senza ombra di dubbio quello verso se stessi. D’altronde, se non ci si ama, è quasi impossibile riuscire ad amare qualcun altro. Si tratta, poi, di un sentimento dalle infinite sfaccettature, ognuna delle quali è rappresentata dai nostri cari. Io, ad esempio, ho otto gatti e per me rappresentano la mia famiglia, a prescindere dal fatto che la gente possa riconoscerci come tale oppure no. C’è da dire, però, che non ci sono soltanto lati positivi. Anzi, l’amore è anche sofferenza, odio, dipendenza, e tanto altro ancora. Non c’è amore senza dolore, così come non esiste una rosa senza spine.
Hai trasformato il libro in un concept album. Da cosa nasce questo progetto?
Il progetto nasce dalla mia esigenza di voler raccontare ciò che, fino al 2016, avevo vissuto dell’amore e dell’amare. Il libro è un po’ autobiografico, nonostante sia costituito da racconti tutti diversi di cui non sono io il protagonista, bensì le esperienze che ho fatto nel corso della mia vita fino a quel momento. Le storie non sono reali, ma ciò che i personaggi provano sì. Sono sentimenti che ho provato sulla mia pelle, ed imprimerli nero su bianco non è stato affatto facile. Ad ogni modo, però, è stato fortemente liberatorio. Prima di essere trasformato in un album, “L’amore dietro ogni cosa” è diventato uno spettacolo teatrale ed è stato selezionato al Roma Fringe Festival 2019 tra più di 400 drammaturgie. Solo più tardi, sulla spinta della forte musicalità che i testi già possedevano, mi sono imbarcato in un’impresa che mai nessuno aveva tentato prima d’ora, ossia quella di trasporre in musica un’opera letteraria per intero. Ad ogni storia corrisponde una traccia del disco, e viceversa. Ed è così che nasce il concept album per il quale ho scelto personalmente Andrea Crimi in qualità di interprete. La sua è una voce meravigliosa, con una forza espressiva pazzesca!
Ad anticipare l’album ci sono due brani: Anne e Abbi Cura Di Me. Di cosa trattano e cosa hai voluto comunicare attraverso quest’ultimi?
In primis, ci tengo moltissimo a ribadire che per dar vita alle canzoni mi sono avvalso dell’aiuto del paroliere Simone Pozzati, il quale mi ha affiancato nella stesura dei testi da cui poi sono nati i pezzi. Il filo conduttore che lega l’un l’altra le tracce è sempre lo stesso, l’amore. Ognuna di esse racconta la mia più grande speranza, ossia che l’amore possa esserci nel mondo intero. A pensarci bene, se ne parla sempre troppo poco e non si fa mai abbastanza a riguardo. Sentiamo continuamente parlare di violenza, purtroppo, quando in realtà dovremmo cominciare a dare importanza a ciò che realmente lo merita. L’amore è un qualcosa di incondizionato che ci dà luce nei momenti più bui della nostra vita. Chi ti ama, c’è sempre, soprattutto in situazioni di difficoltà, e per amare bisogna accettare ogni aspetto di noi stessi e della persona che scegliamo di avere accanto. In particolare, in “Abbi Cura Di Me” si parla proprio del bisogno di essere amati oltre che di amare!
Nelle tue opere letterarie e musicali parli di amore, ma è vero che non ti sei mai sentito amato?
Si, è vero, non mi sono mai sentito amato. Più volte mi sono sentito una persona sbagliata, quel figlio non desiderato, a causa delle mie scelte anche lavorative. Non sto dicendo che mia madre e mio padre non mi abbiano amato. Lo hanno di certo fatto, ma probabilmente non sono riuscito a comprendere pienamente il loro modo di dimostrarmelo. Sono un ragazzo che si ama molto, però quando un’altra persona non mi comprende, non mi stimola oppure non accetta qualcosa di mio, avverto mancanza di amore. Sono fatto così, necessito dell’amore degli altri. Tutt’oggi, purtroppo, ancora non mi sento amato. Forse, l’unica forma di amore più pura e più forte l’ho ricevuta soltanto da parte dei miei adorati animali.
Ritieni sia meglio aver amato e perso o non aver amato mai?
Aver amato e perso, assolutamente. Bisogna tentare di amare fino alla fine, mettercela tutta fino in fondo. Mollare significherebbe aver perso in partenza e non provarci nemmeno è addirittura peggio. Finché quella fiammella è accesa, dobbiamo fare il possibile per farla continuare a splendere e bruciare.
Come immagini il tuo futuro?
Il mio futuro lo immagino circondato da gatti, in una casa in campagna e immerso totalmente nella natura.