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Napoli
17 Novembre 2024

Chi siamo

Sessualità e libertà: Il sud resta all’anno zero

di Luca Mazzeo

Il Sud, terra di sole,  terra dai sapori antichi, terra dai mille colori, come il grande Pino affermava sia per la sua Napoli , che per le altre realtà meridionali.

Purtroppo, tale decantazione, viene sciupata da episodi che rasentano lo schifo più totale conducendoci, così, verso l’ anno zero, invece che ai giorni nostri.

Abbiamo più volte rimarcato  il fenomeno  imponente della discriminazione.

Quest’ oggi ci ritroviamo a discutere della discriminazione sessuale.

Noi siamo promotori di tante lotte e riteniamo che la libertà di manifestare il proprio essere, sia un diritto incontrastabile e imprescindibile.

Un uomo se ama un altro uomo, ama comunque, una donna se ama un altra donna, ama comunque, una donna se non si riconosce nel proprio corpo ha il diritto di cambiare, un uomo se non si riconosce nel proprio corpo ha diritto di cambiare e di ascoltare la sua voce interiore.

L’ episodio che ha visto coinvolta la ragazza trans nel napoletano denota, come più volte evidenziato, l’ ignoranza e l’ assenza di cultura, che ormai si fa spazio da troppo tempo a livello nazionale e locale.

Privare l’accesso a una persona in un luogo balneare solo perché non corrisponde a un nostro criterio estetico e mentale, non fa altro che alimentare un’idea da noi prontamente e da sempre denunciata, in altre parole quella che viviamo ancora impelagati nella società dell’immagine.

Immagine è una parola con dei sottosignificati importanti:

I= impronta

M= mente

M= memoria

A= amplificazione

G= genere

I= Immagazzinamento

N=  nozione

E= energia

La sintesi è: Noi siamo ciò che costruiamo: Noi siamo l alimentatore del nostro pensiero. Noi siamo i detentori della nostra immaginazione, che erroneamente e volontariamente trasformiamo in verità assoluta.

 Per scongiurare che tale fenomeno si faccia largo in maniera dilagante ed irreversibile proponiamo le seguenti soluzioni: si proceda velocemente alla stesura di un emendamento a livello regionale, che punisca, mediante pene pecuniarie e penali. Tutti i soggetti che fanno un uso inappropriato del linguaggio, provocando danni ai percorsi della psiche umana.

Si intensifichino i percorsi di supporto per chi decide consapevolmente di modificare la propria identità. Si intensifichino interventi  di ascolto, al fine di capire le motivazioni reali recondite che hanno condotto l’individuo a tale scelta; infine si conduca il soggetto interessato attraverso tutte le risorse ad un inserimento globale all’interno di un contesto societario confortevole.

Concludiamo invitando ogni istituzione locale a prendere le distanze da quanto è accaduto e inoltre invitiamo colui che è stato artefice del malgestio a chiedere scusa.

Ci sorge un dubbio: ma se tutto ciò fosse accaduto ad una persona extracomunitaria le istituzioni avrebbero proseguito questo silenzio intollerabile? Siamo certi di no.

Al fine di evitare equivoci ribadiamo che non abbiamo nulla nei confronti di persone dal colore diverso, ma riteniamo semplicemente che la salvaguardia a razzismo debba essere estesa a tutta la popolazione e non solo a determinate etnie che la nostra politica strumentalizza per farsi bella. Parliamone

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