di Anna Adamo
Classe 2000, studentessa di Bioingegneria presso l’ Università Federico II di Napoli, Angela Procida che vive a Castellammare di Stabia insieme alla madre e alla sorella, è una donna che non si arrende mai e guarda costantemente verso nuovi orizzonti.
Aveva solo cinque anni, quando, a causa di una lesione spinale cervicale dovuta ad un incidente stradale in cui persero la vita il padre e la sorella minore, perse l’ uso delle gambe.
Un destino crudele, davanti al quale si sarebbe arreso chiunque, ma non Angela, che proprio da un evento così tragico ha trovato la forza di ricominciare più forte di prima.
Non ama annoiarsi, infatti ha tante passioni alle quali cerca di dedicarsi nel migliore dei modi possibili. Ultima, ma non per importanza, è la sua passione per la politica, che l’ ha vista candidata alle scorse regionali in Campania nella lista Cambiamo, il movimento politico fondato dal governatore della Liguria Giovanni Toti, a sostegno del candidato del centrodestra Stefano Caldoro .
Al nuoto paralimpico racconta di essersi avvicinata per caso quando aveva 13 anni, per scaricare un po’ di stress, ma non avrebbe mai immaginato di raggiungere risultati così straordinari.
Un anno fa, ai Mondiali di Londra ha conquistato ben due medaglie: un argento nei 50 dorso e un bronzo nei 100 dorso, in entrambi i casi record italiano assoluto.
Risultati, quelli dell’ atleta stabiese, che le hanno aperto le porte delle paralimpiadi di Tokyo 2020.
Una competizione non facile, le atlete asiatiche di Singapore e Cina, sono davvero forti. Ma, questo non ha assolutamente spaventato Angela, che è entrata in acqua forte e determinata, credendoci fino alla fine, come ha sempre fatto.
Purtroppo, non è riuscita a salire sul podio e conquistare la medaglia. Per lei, la gara si è conclusa con un sesto posto nei 100 dorso. “ La me persona, ha dichiarato ai microfoni di Rai Sport, è pienamente soddisfatta di come siano andate le cose. Le Olimpiadi per un atleta rappresentano il coronamento del sogno di una vita, al quale ci si prepara nel corso degli anni con costanza e sacrificio, soprattutto grazie all’ aiuto di familiari e amici. Già essere arrivata fino a qui rappresenta una vittoria. La me atleta, continua con voce di chi non ha la minima intenzione di arrendersi, è un po’ meno soddisfatta. Le cose sarebbero potute andare meglio, avrei potuto fare di più, ma non voglio rammaricarmi. Guardo alle prossime sfide con ottimismo.”
Infatti, per lei le gare non sono affatto finite.
Disputerà la prossima il 30 agosto, gareggiando in una categoria superiore alla propria, ma è su quella dei 50 dorso che la vedrà protagonista il 3 settembre che cercherà di puntare tutte le sue energie e portare a casa la medaglia.
In casi come questo nulla è certo, ma tutto è possibile.
Di un aspetto, però, si è certi a prescindere dal modo in cui andranno le cose: Angela Procida ha già vinto.
Ha vinto quando non si è lasciata buttare giù da quel tragico incidente che ha cambiato la sua vita per sempre.
Ha vinto, perché riesce ad essere la voce di chi voce non ha.
Ha vinto, oggi più che mai, per l’ ottimismo con il quale guarda al futuro nonostante il sesto posto che lascia, comunque, un po’ di amaro in bocca.