“Sono Armando. Faccio politica da quando avevo 15 anni, e’ la passione della mia vita. Ho frequentato le sezioni, affisso i manifesti di notte, distribuito volantini ai gazebo, allestito palchi, principalmente per farci salire altri”, “…ho passato gli ultimi tre anni e mezzo a dover rinunciare a tutto questo, perche’ finito sotto inchiesta” e “…oggi sono stato assolto perche’ il fatto non sussiste”. Su Fb, Armando Cesaro commenta l’assoluzione con “formula piena” resa nota dal Tribunale di Napoli Nord che stamattina si e’ pronunciato sull’accusa di voto di scambio contestata, tra gli altri, anche al padre, il senatore Luigi Cesaro.
“Ricordo il profumo dei primi fac-simile con il mio nome, – scrive – l’emozione di vedere i primi manifesti con la mia foto. Il mio primo comizio… ho ancora i brividi! Ho fatto tutta la gavetta e mi sono fatto le ossa combattendo contro un pregiudizio che mi ha accompagnato, ma che non credo di meritare. Ho sempre avuto un solo obiettivo: rappresentare i miei concittadini nelle istituzioni, e difenderli. Essere il riferimento della mia gente, del popolo da cui provengo e con cui sono cresciuto. Di cui conosco ogni piccolo problema. Lavorando, senza mollare mai, ho raggiunto tutti i miei traguardi. Dal sogno di un bambino che guardava Silvio Berlusconi come il proprio mito, alla vice presidenza nazionale dei giovani di Forza Italia e all’elezione al consiglio regionale della Campania, con 30.000 preferenze. Ho risolto problemi, presentato proposte di legge. Sempre presente, sempre attivo. Ho lavorato tanto, come mi piace e come so fare”. “Sono Armando. E ho passato gli ultimi tre anni e mezzo a dover rinunciare a tutto questo, perche’ finito sotto inchiesta”, sottolinea Armando Cesaro che aggiunge: “Per senso di responsabilita’ e rispetto verso la mia gente, verso il mio partito – anzi, verso il capo del mio partito – mi sono fatto da parte. E ho aspettato, silenziosamente. Sono stati mesi lunghi e difficili. Da titolare ho scelto di mettermi a bordo campo. Da dirigente ho scelto di tornare militante. Per non dare modo a nessuno di strumentalizzare la mia posizione. E mi e’ costato tanto. Sono Armando. E oggi sono stato assolto perche’ il fatto non sussiste. Gli amici veri, quelli che mi conoscono davvero, hanno sempre creduto nella bonta’ delle mie azioni e mi sono rimasti accanto. E li ringrazio. Non festeggio, perche’ sono state tante, troppe le rinunce, le ingiurie, la tristezza”. “Un filosofo disse: ‘la verita’ e’ figlia del tempo’. Quel tempo oggi e’ arrivato”, conclude Armando Cesaro.