di A. Marco Del Cogliano per RecensioniPerEsordienti.it
Un romanzo poderoso nelle sue oltre cinquecento pagine, ma che si legge tutto d’un fiato e con i brividi lungo la schiena. Questo è La chiesa del diavolo, opera dello scrittore Frank Tysell (uno pseudonimo, evidentemente), che si rifà implicitamente (in quanto ad ambientazione, gusto per l’orrorifico ed il grottesco) ai big della narrativa americana dell’horror e del thriller.
Una vicenda che ha a che fare col sovrannaturale, con le forze del male, con la capacità – da parte del Maligno – di insinuarsi nelle pieghe di un microcosmo sociale apparentemente “normale”, portandone a galla, sino a condurli alle estreme conseguenze, debolezze, invidie, segreti inconfessabili, per finire con l’induzione alla pazzia personale e collettiva.Vill Creek è una cittadina sperduta della provincia americana, laddove la vita trascorre apparentemente uguale a sé stessa per mesi ed anni; quando il locale parroco viene trasferito, in città arriva sommessamente quel che pare un anonimo agente di commercio, il quale pian piano sconvolgerà – con l’aiuto di un branco di famelici lupi – l’apparente equilibrio dei giorni. Martin, lo sceriffo, il suo vice Mike, la dottoressa in medicina legale Miranda si troveranno dinanzi a fenomeni inspiegabili e raccapriccianti, a persone “comuni” trasformate in “non vivi” dal virus di un irrefrenabile sadismo, sino allo scontro finale che lascia prefigurare un annoso segreto (espediente narrativo atto forse a prefigurare un sequel del romanzo). Un libro che si lascia divorare, con picchi di orrore puro, che lascia il lettore senza fiato riga dopo riga, in cui ogni equilibrio (precario) è destinato ad essere sconvolto in un nonnulla: senz’altro, prova eccellente di uno scrittore che ha tutte le carte in regola per “sfondare”, entrando nelle grazie di tantissimi lettori ed in vetta alle classifiche di vendita.