“Il Museo di Capodimonte non è una galleria privata dove si può incentivare il lavoro precario”. Luigi D’Emilio segretario Cisl Fp Napoli e il componente della segretaria provinciale Carlo Tortora responsabile Ministeri rispondono così al direttore Bellenger che su un organo di stampa settimanale ha messo in rilievo il lavoro dei consulenti esterni.
“La democrazia, la meritocrazia e le regole sono evidentemente un opzional per il direttore Bellenger. Chi dovrebbe tutelare, curare e diffondere cultura a Napoli, invita i giovani alla cultura del sotterfugio promulgando la logica della consulenza invece che trasmettere ai giovani fiducia nelle istituzioni attraverso percorsi democratici di inserimento al lavoro. Leggere addirittura i nomi di consulenti che un direttore tenta di far assumere è davvero offensivo nei confronti non solo dei ragazzi citati ma soprattutto nei confronti dei giovani che dopo anni di studio e specializzazioni confidano nei relativi percorsi di reclutamento pubblico”. Spiegano D’Emilio e Tortora.
“Le consulenze sono sinonimo di lavoro precario – spiegano i due sindacalisti – questi ragazzi non hanno alcuna garanzia, non hanno giorni di malattia o contributi e ciò avviene nella publica amministrazione dove da anni ci battiamo per un ricambio generazionale”.
“Noi della Cisl Fp di Napoli abbiamo l’obbligo di ricordare al dottor Bellenger che è solo grazie all’impegno costante del personale del Ministero dei Beni Culturali che i visitatori hanno sempre potuto godere delle bellezze di uno dei più famosi parchi italiani – incalzano dalla Cisl Fp – Non è certamente attraverso onerose consulenze che si gestisce un patrimonio pubblico così importante ma è certamente vero che è più facile inventarsi imprenditore con le risorse della collettività”.
“Consigliamo al dott. Bellenger di sostenere con forza le ragioni dell’incremento della forza lavoro attraverso un reclutamento speciale autorizzato dal competente Dicastero che realizzi il necessario ricambio generazionale della P.A. così come sancito dal Governo e dalle parti sociali nel ‘Patto per l’Italia’ senza candidarsi al ruolo inusuale e improponibile di vettore assunzionale alternativo alle regole democratiche di un paese civile”.
“Si dedichi a fare del suo meglio per la fruizione del parco e realizzi con il personale in servizio le migliori condizioni di tutela sanitaria sia per i dipendenti che degli utenti”.