È in campo Catello Maresca. Il pm Anticamorra non si è fatto scoraggiare dalla ottusa burocrazia, dagli errori. Rilancia sulla politica e parla ai napoletani.
Progetto per Napoli’, se lo dovesse spiegare con poche battute cosa direbbe?
È la sintesi del nostro impegno per la città. Vogliamo rendere Napoli più attraente, più normale, più vivibile, riportando qui investimenti, sviluppo e lavoro. A partire dalle periferie. Nessuno deve essere lasciato indietro. E ancora: più mezzi pubblici, raccolta differenziata a regime e servizi all’altezza dei bisogni dei cittadini.
Lei resta un magistrato. Quanto, a suo giudizio, sarà utile questa esperienza nel governo della città?
Ho combattuto la camorra per tanti anni e su questo ho proiettato il mio impegno civico: la necessità di prevenire piuttosto che reprimere. Dobbiamo riportare le istituzioni nei quartieri difficili, fare sentire la presenza sana e propositiva dello Stato. Da sindaco mi siederò al tavolo interforze in prefettura, che ho l’esigenza di istituire fin da subito. La mia esperienza nelle istituzioni servirà per riportare la sicurezza a Napoli e la serenità ai genitori quando i loro figli la sera sono ancora in strada con gli amici.
Come funziona la sintesi fra il progetto civico ed il centrodestra?
Il mio progetto è nato come un esperimento civico e si è poi arricchito del sostegno dei partiti di centrodestra. Trovo che la mia candidatura sia un laboratorio di sintesi tra la politica sana, che vuole il bene dei cittadini, e l’entusiasmo genuino di tante realtà civiche che conoscono il territorio. Mi auguro che possa essere preso a modello anche in altre città d’Italia.
Ha detto che Manfredi può rappresentare un rischio per la città. Perché?
La sinistra ha già avuto la sua occasione di fare bene ma l’ha sprecata. Napoli per ripartire ha bisogno di competenza e serietà, tutto quello che è mancato fino ad oggi. Sarebbe davvero paradossale pensare di riconsegnare la città nelle mani degli stessi che hanno contribuito ad affossarla. Gli altri sono il passato, noi rappresentiamo il futuro.
Le prime cose che immagina nei primi cento giorni?
Abbiamo già pronte le prime dieci delibere per far ripartire la città, e con lei il futuro dei napoletani. La prima cosa che farò, una volta sindaco, sarà riorganizzare la macchina amministrativa. Napoli deve tornare ad avere la dignità che merita, a partire dal decoro urbano del centro e delle periferie, fino ad arrivare a un servizio di trasporto pubblico locale all’altezza delle aspettative dei cittadini e dei turisti di tutto il mondo. Sogno una Napoli capitale della Cultura in Europa, una Napoli che restituisca ai suoi abitanti una risorsa preziosa come il mare, da troppo tempo negato, una Napoli che non costringa i migliori cervelli del territorio ad andare a cercare lavoro fuori.