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23 Novembre 2024

Chi siamo

“Una nuova stagione per i socialisti italiani. Da Salerno le ragioni di una sfida nazionale”

Enzo Maraio è il segretario nazionale del Psi. Ha avuto il grande merito di eliminarne la rosa dal simbolo per rimettere al centro il garofano rosso. È un riformista vero, un uomo del fare che ha declinato ‘il primum vivere, deinde philosophari’, di craxiana memoria, in fatti concreti. Negli anni delle analisi sulla diaspora e dei convegni sulle ragioni delle divisioni, che avevano il solo obiettivo di tenere in vita distinguo e primogeniture, lui ha invertito la rotta. Si è rimboccato le maniche ed ha deciso di andare comune per comune, Regione per Regione. 

Enzo Maraio, in giro per l’Italia. Si respira un’aria nuova per i socialisti?

Sì, ho avvertito un forte entusiasmo e un rinnovato interesse intorno al Partito Socialista Italiano e ai socialisti. Il clima mi sembra davvero molto positivo. Non solo nelle grandi città come Roma, Milano, Bologna, Napoli, ma anche nei piccoli comuni dove abbiamo voluto nostre liste puntando su candidati che si riconoscessero nei nostri valori. Abbiamo voluto riportare al centro del dibattito la politica e non abbiamo voluto rinunciare alla grande tradizione socialista. Credo che questo sia l’unico antidoto per superare l’antipolitica che in questi anni ha lacerato l’Italia. Il nostro obiettivo è farlo con la grammatica di un partito storico che ha pagato il dazio più alto in questi anni, senza mai smettere di far sventolare la sua bandiera quando si trattava di stare dalla parte dei lavoratori, delle famiglie, dei diritti civili e degli ultimi sui quali, in questi anni, le destre hanno fondato il loro storytelling più becero. E questo mi sembra sia stato colto.

A Roma l’intuizione di candidare Bobo Craxi capolista. Autorevoli le aperture di Rino Formica, Caludio Martelli e del direttore Sansonetti

Sono felice che Bobo Craxi abbia accettato la nostra proposta di guidare la lista del Psi nella capitale a sostegno di Roberto Gualtieri. Sta facendo una campagna elettorale molto dinamica ed efficace insieme a tutti i nostri candidati. Uno spirito di squadra che farà bene non soltanto a noi ma a tutta la coalizione. E certo, gli endorsement di Formica, Martelli, Sansonetti e di tanti altri sono un ottimo segnale e soprattutto un primo risultato importante. Siamo convinti che questa sia la strada giusta sulla quale continuare perché il Psi ritorni presto protagonista. La diaspora va lasciata alle spalle e lo sguardo va rivolto al futuro. Stiamo costruendo un partito aperto e dinamico, una casa per tutti i socialisti che vorranno insieme a noi contribuire a risolvere i problemi dell’Italia e avviare una nuova grande stagione politica, contro ogni forma di populismo e demagogia.

A Salerno, la sua città, grande attesa per il dato del Psi. Una sua previsione ?

Il Partito Socialista mi sembra in crescita in città. Dobbiamo rimanere concentrati sul lavoro che ancora c’è da fare. Mancano pochi giorni e il sentiment positivo è indice di una buona campagna elettorale condotta dai nostri dirigenti e dai nostri candidati. Questo ci dà forza per lavorare nel solco che stiamo tracciando da qualche anno. Ovvero una politica di ascolto, vicino alla gente e che punta al miglioramento della qualità dei servizi in città. E sicuramente a essere premiata è anche la nostra capacità critica rispetto ad alcune scelte dell’amministrazione. Il nostro essere pungolo non lascia indifferente l’elettorato e consente a noi di mantenere la nostra autonomia progettuale pur sempre nell’appoggio leale a questa amministrazione.

Enzo Napoli, ragionando con l’Impertinente, ha ricordato la figura di Vincenzo Giordano. Il sindaco galantuomo, il socialista perbene. C’è un filo rosso nella storia di Salerno? Da dove parte e dove arriva ?

Parte certamente da quella magnifica stagione. Come ho già avuto modo di dire, il professore, con una squadra di grande livello, avviò la trasformazione di Salerno intorno ad un progetto lungimirante e a idee di lungo respiro. Negli anni successivi le giunte di Vincenzo De Luca hanno continuato quel lavoro, lo hanno intensificato e, per certi versi, accelerato. Dobbiamo proprio a quell’impegno politico la visione di una città nuova con grandi opere: dal Trincerone alla Lungoirno, dal Corso all’edilizia popolare, e poi le piazze, i parcheggi e il verde pubblico. Pochi giorni fa l’amministrazione ha consegnato alla città Piazza della Libertà, che ha completamente ridisegnato il volto di un’area che era degradata. Insieme al water front, al ripascimento delle spiagge, alle tante opere di architettura contemporanea, all’aeroporto, alla metropolitana e all’alta velocità costituisce un ulteriore tassello di quel filo rosso che è ancora nel Dna di questa amministrazione. Il nostro sforzo sarà quello di riannodarlo e legarlo a nuovi anni di grandi cambiamenti.

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