di Donato D’Aiuto
Luca Morisi, 47 anni, laureato in filosofia, imprenditore e, soprattutto, ideatore della Bestia, infernale macchina di propaganda della Lega di Salvini.
Nelle ultime ore, Morisi è finito al centro di una indagine della Procura di Verona per spaccio di sostanze stupefacenti e detenzione di droga finalizzata allo spaccio.
Difficile dimenticare la scena di Matteo Salvini, che in una fredda sera della fine di gennaio dello scorso anno, citofonava a casa di una famiglia tunisina del quartiere Pilastro, nella periferia di Bologna, per chiedere se lì ci fosse uno spacciatore. Lo spacciatore in questione sarebbe dovuto essere il diciassettenne Yassin. Tutto questo in rigorosa diretta Facebook.
E come dimenticare, pochi mesi prima, il commento di Matteo Salvini alla condanna dei due carabinieri per l’omicidio di Stefano Cucchi: “la droga fa male”.
Dietro a tutte queste uscite di dubbio gusto del leader della Lega c’è la mente di Luca Morisi, colui che ha trasformato Salvini in un influencer ed ha tradotto i like in consenso elettorale.
Oggi, tutto questo, dovrebbe far riflettere anche coloro che puntavano il dito contro il giovane Yassin e Stefano Cucchi.
A spiegare il funzionamento della Bestia ci aveva già pensato, nel 2018, in una intervista su “Rolling Stone” (leggi qui https://www.rollingstone.it/politica/la-bestia-ovvero-del-come-funziona-la-propaganda-di-salvini/420343/), Alessandro Orlowski, esperto di hackeraggio. Tutto si basa sull’amplificazione di notizie semiveritiere, viralizzate e trasformate in cultura condivisa, che viene confermata sia dalla fonte considerata onesta e affidabile, sia dal numero di condivisioni che la rendono in quel modo difficilmente contestabile. Il più grande inganno della politica moderna.
Allora chiediamoci cosa sarebbe successo in queste ore se Luca Morisi fosse stato lo spin doctor di qualche altro partito politico. Chiediamoci come la Bestia avrebbe sfruttato la notizia delle indagini nei suoi confronti per trasformarle in odio virale sui social.
Tutti si aspettano che l’odio seminato per anni di becera propaganda ritorni indietro come il più classico dei boomerang. Ma è proprio lì la differenza tra chi ha bisogno di un nemico per esistere e chi, invece, crede nella forza degli ideali.
Perché gli ideali sono equi, non cambiano a seconda degli interessi e degli interessati.
Per questo l’unica cosa giusta è fare in modo che la Giustizia faccia il suo corso perché Luca Morisi oggi è soltanto un semplice indagato. Non lasciamoci travolgere dalla voglia di cacciar via dalle scarpe tutti i sassolini accumulati negli anni.
Potrebbe sembrare strano, ma per chiudere questo breve articolo prendo in prestito le parole di Lapo Elkann (fonte: Twitter): “solo un cuore infelice si nutre dei problemi altrui”.
La politica è un’altra cosa. Speriamo che questa spiacevole vicenda possa servire a farlo capire a chi, invece, negli ultimi anni ha contribuito alla spettacolarizzazione della politica. Luca Morisi compreso.