“I nove miliardi per il rafforzamento della ricerca sono parte del passo avanti nell’attuazione del Pnrr”. Sono misure che “introducono la necessita’ di tenere conto della parita’ di genere, della riduzione del gap generazionale e di attenuare i fenomeni di differenziazione tra mezzogiorno e altre regioni”. Lo spiega a La Stampa, Maria Cristina Messa, ministro dell’universita’ e della ricerca. E’ stata introdotta una riserva del 40% per le donne ricercatrici, “speriamo che si arrivi anche al 50%. Siamo partiti da un vincolo del 30% presente nel piano nazionale e l’abbiamo alzato al 40%, e parliamo di misure competitive”. Inoltre, “ammetteremo alla valutazione solo gli enti che hanno affrontato la questione al loro interno attraverso un piano sulla parita’ di genere. L’obiettivo non e’ solo dare rilevo alle ricercatrici ma anche fare in modo che le istituzioni siano motivate ad assumerle”. Con il lavoro della cabina di regia “ci siamo occupati dell’attuazione del Pnrr e della ricerca applicata. Il professor Parisi chiede maggiore attenzione alla ricerca fondamentale e ha ragione”. Il Ministro crede che “sia necessario portare il tema al tavolo di discussione per la finanziaria, ho chiesto misure in questo senso” e spera che siano introdotte nella prossima Finanziaria, “le premesse ci sono tutte”. Rispetto al nodo concorsi esistono una serie di regole “che pero’ ancora non riescono a eliminare dai concorsi opacita’ e scelte personali ne’ a darci la spinta a aprire gli atenei all’esterno per selezionare i candidati migliori”. Nell’esecutivo “stiamo lavorando in modo fermo”.