Di Anna Adamo
Trunchell, pseudonimo di Francesco Truncellito, torna sul panorama musicale con “Emily Norton”, un nuovo singolo nato per raccontare il male, la dimensione oscura e crudele del mondo.
“Emily Norton, a differenza dei miei precedenti singoli non vuole veicolare un messaggio diretto all’ ascoltatore. C’è un messaggio implicito, ma è meno diretto. Mi sono servito molto della simbologia. Ho voluto dare al male un volto in maniera simbolica”, ha spiegato il giovane cantautore.
I riflettori sono tutti puntati su una malignità che, prima di essere esorcizzata, deve essere colta,svelata.
“Intendo il male come un qualcosa di molto terreno, quindi per far si che il messaggio arrivi nella maniera più semplice possibile, utilizzo la simbologia religiosa. È ovvio che davanti a tutto questo il cinquantenne medio ascoltatore di musica italiana storca il naso, ma è proprio quello che voglio.”
Quello di Trunchell è un brano intriso di barre cupe, esplicite e brutali, avvolte da un flow potente ed incisivo che dona un senso di suspense e inquietudine, capace di rievocare anche il concetto di violenza di cui, tra l’ altro, il cantautore ha ampiamente parlato nei suoi precedenti brani.
“Ho trattato molto il tema della violenza, soprattutto quella psicologica. È ritengo, senza ovviamente discriminare quella fisica, che sia tra le forme più subdole che possano esistere. È fondamentale riconoscerne i fattori che la determinano. Anche se è difficile, bisogna informarsi per riconoscerla. Purtroppo al giorno d’oggi sono ancora tante le persone che non riescono a riconoscerla e lasciano che passi per un qualcosa di positivo, di normale. La realtà è ben diversa, invece, perché la violenza non è mai una cosa normale.”
“Emily Norton” è un singolo che induce a riflettere chiunque lo ascolti, perché ci pone davanti un mondo tanto evoluto e sviluppato, quanto intinto di atrocità e scelleratezze.
“ Con i miei brani voglio far si che l’ ascoltatore si incuriosisca e si immedesimi in questi ultimi.”
Attraverso la sua musica, Trunchell dimostra di sapere perfettamente quello che vuole, ma soprattutto riesce ad essere attento alle esigenze di chi lo ascolta, cosa per niente scontata in una società come la nostra in cui si tende sempre a conferire tanta importanza a noi stessi e poca a chiunque ci sia accanto.
