Il Ministro Maria Stella Gelmini è stata protagonista di un infelice attacco al Presidente Berlusconi.
Lo fatto proprio nei giorni del ritorno a Roma e del viaggio a Bruxelles.
La Gelmini ha perso una battaglia politica, quella sul capogruppo alla Camera, può capitare, ed ha reagito nella maniera peggiore.
Le sue dichiarazioni sul Cavaliere sono state offensive verso un grande leader.
La Gelmini, per spiegare l’intervento del Presidente, che ha indicato il nuovo capogruppo alla Camera, ha detto “Berlusconi per il Covid e la giustizia non ha potuto vivere in prima persona la stagione politica, gli eventi, se li è sentiti raccontare dal chiuso di Arcore e ha solo avuto una parte della verità, una parte del racconto”.
Poi ha aggiunto: “Gli è stato detto che noi che siamo al governo siamo ‘draghiani’ e non berlusconiani, gli è stato detto che ci saremmo venduti e invece, proprio perchè amiamo Fi e non ci rassegniamo al declino che stiamo vivendo o reagiamo adesso o mai più”.
No cara Gelmini. Il Presidente rimane quello più veloce di tutti, più bravo di tutti a capire scelte e movimenti. La rappresentazione di chi lo vuole prigioniero di qualcuno o incapace di leggere i fatti, di documentarsi, è una boiata pazzesca. Una volgarità. Una cattiveria gratuita che fa il gioco dei peggiori avversari.
Una forzatura che, questa davvero, rischia di costruire il declino di Forza Italia.
Si vince e si perde. Questa volta il Ministro ha perso. Capita. Ora chieda scusa al Cavaliere.
È in campo. È in campo quando segue da Arcore, è in campo quando indica la direzione giusta.
