di Massimo Ricciuti
Lo avevamo annunciato la settimana scorsa intervistando l’artista campano in partenza per il festival “WOMEX” in Portogallo. Presentammo “Liburia Records” e Francesco ci raccontò con pazienza e puntualità le caratteristiche dell’etichetta discografica che dalla Campania è riuscita a imporsi sul mercato internazionale.
Qui la nostra intervista: link
Di Cristofaro, musicista tra i più innovativi e stimati di cui disponiamo e di cui andare orgogliosi nel mondo, pubblica oggi il suo secondo lavoro da solista.
Prodotto da Liburia Records ed incluso nel catalogo Experimental, “Speira” è il suo nuovo album, tra ricerca sonora, etnomusicologia e nuovi linguaggi.
Frutto degli ultimi anni di lavoro in studio, le cinque tracce che delineano il disco, ideate e registrate a Sant’Arpino – Caserta – tra il 2018 ed il 2020 e masterizzate a New York da Taylor Deupree, raccolgono l’universo sonoro di Di Cristofaro, che trova terreno fertile nel riversare sonorità e strumenti tradizionali nella rielaborazione elettroacustica, tra minimalismo e drone music. L’uso della fisarmonica, di alcuni plettri e dei vari strumenti a fiato provenienti da Cina, India ed Armenia, con l’uso di diversi field recordings, registrati tra Cina e Italia nel 2019, si intreccia con la massiccia rielaborazione sonora attraverso l’uso dell’elettronica a creare lunghe tessiture microtonali e parti cicliche che fanno di quest’album un mosaico di tasselli che formano un unica grande traccia.
Il disco è disponibile in versione digitale ed in versione fisica in edizione limitata da 100 copie.
Francesco Di Cristofaro: bansuri, dizi, bawu, zurna, accordion, baglamas, bouzouki, rabel, stylophone, electronics, field recordings
Rec & Mix: Francesco di Cristofaro
Mastering: Taylor Deupree, New York 2021
Produced: Liburia Records 2021
Per un assaggio: vedi qui
Per conoscere meglio Francesco:
Francesco Di Cristofaro è un artista di raro spessore e di fama internazionale. Un musicista generoso e rigoroso, che fa della continua ricerca la cifra della sua missione. Flautista, pianista, fisarmonicista, Di Cristofaro è in continuo movimento. Non si ferma mai. Non lo trovi dove lo cerchi, è appena andato via, in un altro luogo a cercare, a scavare, a studiare, a collaborare con altri artisti. Si diploma in Pianoforte presso l ‘ABRSM (Associated Board of Royal School of Music). Parallelamente consegue la laurea di I° livello in “Tradizioni Musicali Extraeuropee ad Indirizzo Indologico” presso il Conservatorio “A. Pedrollo” di Vicenza e quella di II° livello in “Musica elettronica-Produzione Musicale e Discografica” presso il Conservatorio “N.Sala” di Benevento. Attualmente frequenta il corso di laurea magistrale in “Musicologia e beni musicali” presso l’Università Roma Tor Vergata.
L’interesse per le musiche tradizionali lo portano a approfondire vari linguaggi e strumenti. Frequenta costantemente workshop di flauto bansuri in India e in Italia con Ustad Mujtaba Hussain, Pandit Hariprasad Chaurasia e Lorenzo Squillari. Studia cornamuse iberiche con Pablo Carpinero e Alberto Jambrina, segue corsi di musica armena e duduk con il Maestro Gevorg Dabagyhan presso la fondazione “Cini” di Venezia.
Malgrado i suoi studi e anche l’insegnamento, Francesco è tutto fuorchè un accademico. Anzì, il suo rigore lo porta a “vivere” di incontri e scambi continui.
Nel 2009 è tra i fondatori del progetto Brigan, un collettivo di musicisti che da anni lavora alla riproposta di alcuni repertori tradizionali del Mediterraneo, e in particolare quelli della parte settentrionale della penisola iberica. Con i Brigan ha all’attivo 4 dischi, numerosi tour in Spagna e Portogallo e partecipazioni a importanti festival in Cina, Israele, Germania, Croazia, Inghilterra, Romania e Slovenia. Nel 2013 con i Brigan vince “Universo Folk”, un importante concorso di musiche tradizionali svolto a Oviedo in Spagna e nel 2019 vince il prestigioso premio “Pentafinum Jacobeo” a Santiago de Compostela per il disco (Brigan) “Rua San Giacomo” selezionato come miglior progetto dedicato al Cammino di Santiago.
<<Il progetto Brigan è stato una sorta di scuola per quanto riguarda l’idea di ricerca e di riproposta dei vari repertori tradizionali. Dal 2009 -afferma Di Cristofaro- abbiamo iniziato a viaggiare ed incontrare musicisti, liutai ed etnomusicologi dei luoghi a cui abbiamo dedicato le nostre ricerche, soprattutto legate al mondo del Nord Ovest Iberico. Il nostro obiettivo di riproposta è stato sempre quello di creare dei ponti di collegamento tra la nostra tradizione musicale e quella di altri luoghi e di altre culture…>>
Ascoltare la musica di Francesco Di Cristofaro è un’esperienza assolutamente formativa, emozionante e incantevole, nel senso proprio del termine, una musica che “incanta” e avvolge l’ascoltatore trasportandolo in un altro mondo. E’ questa la missione di Francesco. Far conoscere attraverso la sua musica realtà a noi apparentemente distanti e irraggiungibili, chiusi come siamo nelle nostre piccole e meschine autoreferenzialità. Francesco Di Cristofaro si mette continuamente in gioco, si confronta, si immerge in misteri e abissi e ne emerge con tesori preziosi e magici. La sua è una ri-creazione continua di universi e tradizioni che si ripropongono in una nuova vita. Immense distanze che appaiono all’orizzonte anticipate dal suono di uno dei suoi strumenti a fiato, un flauto indiano, ad esempio.
Un glorioso frutto della sua ricerca prende corpo nel disco di Piano solo dedicato al compositore armeno Vardapet Komitas. Un disco emozionante e evocativo. Un atto d’amore verso la tradizione armena. Il lavoro è pubblicato dalla prestigiosa etichetta italo-giapponese “DaVinci Classics”. Il disco uscito sul finire del 2019 continua a far parlare di sé. Proprio in questi mesi, grazie a questo lavoro, Di Cristofaro collabora con il regista armeno Hrachya Sargsyan per le musiche del film “Exodus in three parts, dedicato alla diaspora armena.
<<Ho scoperto la figura di Komitas diversi anni fa, durante un seminario di duduk alla fondazione “Cini”. Da allora ho iniziato ad interessarmi di storia e cultura armena e soprattutto all’imponente lavoro di ricerca etnomusicologia svolta da Komitas durante la fine dell’Ottocento in tutto il territorio caucasico. La sua personalità, che si innesta durante il grande Genocidio degli armeni, è stata da sempre tesa al creare ponti e contatti tra la cultura caucasica e la cultura europea, come testimoniato dai suoi viaggi, studi e rapporti con il centro Europa. In un periodo in cui per le nuove generazioni l’importanza della memoria storica è sempre più opaca, è nata quindi spontanea -continua Di Cristofaro- l’idea di divulgare le vicende storiche e musicale di Komitas, a noi poco conosciute, attraverso un lavoro di proposta del suo repertorio pianistico, sia in concerto che su disco, come la pubblicazione del 2019.>>
Ma non è tutto. Nel frattempo il musicista campano lavora come polistrumentista in diversi ensemble, Degoya per citarne una tra i tanti di cui, in fondo Francesco Di Cristofaro è l’anima.
E’ presente in dischi e opere di tantissimi artisti. Musicista stimatissimo e ricercatissimo. Il suo lavoro è un valore aggiunto. Eccolo presente con Moni Ovadia, ‘E Zezi, Lino Cannavacciuolo, Evì Evan, Nino d’Angelo, Marzouk Mejri, Mbarka Ben Taleb, La Mescla e tantissimi altri musicisti a artisti.
Per sapere di più su questo straordinario musicista andate su www.francescodicristofaro.com o cercatelo sulla sua pagina FaceBook.
MASSIMO RICCIUTI