Avvocati, testimoni di giustizia, forze dell’ordine, persone vittime della giustizia uniti per Ambrogio CRESPI Garante dei detenuti a Milano. Un’ondata di firme che in pochi giorni ha superato quota 160. Tanti i nomi che hanno sottoscritto l’appello: quello dell’ex sottosegretario Sandro Gozi, europarlamentare eletto con Macron, e di Giuseppe Gulotta, noto per il clamoroso errore giudiziario di cui è stato vittima. Ma anche quello di Augusto Di Meo, testimone di giustizia dell’omicidio di don Peppe Diana, e del testimone di giustizia Benedetto Zoccola. E poi il nome di Francesco Pace (Associazione nazionale carabinieri), del docente esperto in Criminalistica Riccardo Sindoca, del presidente della Provincia di Caserta Giorgio Magliocca. Fra le firme, poi, anche quelle di esponenti della società civile come Luciano Roffi, la voce italiana di Quentin Tarantino in ‘Pulp Fiction,’ e Giusy Regalino, amministratrice della tv Rti Calabria. L’appello, partito due settimane fa da 13 cittadini fra cui l’avvocato Gaetano Berni, già Consigliere di Cassazione, e Raffaele Sollecito, chiede al sindaco di Milano, Beppe Sala, di tenere conto del percorso del milanese Ambrogio CRESPI, che oltre ad essere stato detenuto nel carcere di Opera nell’ambito di un caso giudiziario molto discusso, ha realizzato vari docufilm: sulla storia di Enzo Tortora, contro le criminalità organizzate (‘Terra Mia’), e poi ‘Spes contra spem’, in cui ha saputo ascoltare e far parlare detenuti condannati per pesanti reati di mafia, creando uno dei più convincenti atti di accusa contro la criminalità organizzata non senza elogi da parte delle istituzioni. Un percorso, quello di CRESPI, che ha portato alla recente Grazia parziale da parte del Presidente Mattarella.