I sindaci del Sud sono preoccupati: senza le competenze necessarie le regioni del Sud rischiano di non essere in grado di utilizzare le risorse del Pnrr. Mara Carfagna, ministra per il Sud e la coesione territoriale, a “la Repubblica” spiega come il governo pensa di intervenire. “La presa di posizione dei sindaci segna una positiva evoluzione del dibattito: dalla rivendicazione a prescindere di una maggiore quantita’ di fondi alla consapevolezza che il vero problema non e’ il ‘quanto’ ma il ‘come’. Ho spiegato per mesi che la quota del 40 per cento del Pnrr era oggettivamente il massimo che si potesse sperare di assorbire sui territori meridionali in cinque anni: l’attuale riflessione dei sindaci conferma questa mia convinzione e consente un confronto piu’ realistico sul sostegno da dare alle amministrazioni, sul quale sono gia’ attivate diverse iniziative”.
Carfagna è decisa: “I sindaci pongono all’attenzione un tema vero: come spendere i tanti soldi che il Sud ha a disposizione per i prossimi anni. Vanno ascoltati”. Per assumere tecnici e professionisti all’altezza servirebbe un piano straordinario. Sembra difficile, dopo il flop del cosiddetto ‘Concorso Sud’. “Non condivido l’espressione ‘flop’. La prima tornata del Concorso Sud ha consentito di selezionare 775 tecnici e le procedure finalizzate alle assunzioni sono in corso. Il secondo bando, che prevede una maggiore apertura ai giovani professionisti, e’ gia’ aperto e va a scadenza il 15 novembre: selezionera’ in tempi brevi altre 2022 risorse tecniche. E poi c’e’ il fondo in favore di Regioni ed enti locali per il conferimento di incarichi di collaborazione a professionisti ed esperti: il 40 per cento, 128 milioni circa in quattro anni, andra’ al Sud”.
“Ma lo stanziamento principale – aggiunge la ministra – riguarda i fondi per la progettazione: 161 milioni a disposizione di piccoli Comuni, aree interne, province e Citta’ metropolitane del Sud per dotarsi di un parco progetti affidandosi a professionisti privati. Una citta’ come Napoli avra’ a disposizione circa un milione di euro” . Si conferma che non bastano i soldi per rilanciare il Mezzogiorno. La soluzione non sono gli 82 miliardi riservati dal Pnrr ma la capacita’ di progettare. “Continueremo nel rafforzamento degli enti locali. I miei uffici stanno lavorando nell’ambito dei Fondi europei a un progetto che individuera’ risorse da destinare a un ulteriore potenziamento degli organici in tempi brevi. Nei casi estremi, se e dove non si riuscisse comunque a rispettare i tempi, un elemento importante della rete di sicurezza che abbiamo gia’ attivato saranno i poteri di affrancamento, o addirittura sostituzione, affidati alla Cabina di regia del Pnrr”, ha concluso.