“C’è un livello europeo e uno nazionale, che è poi quello che più interessa i nostri elettori, che ci chiedono cosa faremo su tasse, lavoro, sviluppo, ambiente e non in quale gruppo ci iscriviamo a Bruxelles. Comunque, non si tratta di essere asserviti a chicchessia in Europa, ma di muoversi in un Parlamento eletto con il proporzionale dove è necessario fare accordi per contare. La famosa “maggioranza Ursula” si è formata per impedire al socialista Timmermans di guidare la Commissione e per eleggere appunto la von der Lyen. Mossa che si è rivelata vincente, viste le decisioni prese su pandemia e Recovery”. Così il coordinatore e vicepresidente di Forza Italia, Antonio Tajani, al ‘Corriere della Sera’.
Sulle posizioni di Salvini che potrebbero creare problemi in Europa al centrodestra, Tajani risponde: “Ma no, è inutile continuare a chiedere alla Lega di sottoporsi ad esami, come facciamo in Italia. Ci aspettiamo scelte opportune da Salvini, ma è un fatto che né lui né la Meloni parlano più di Italexit o si mostrano euroscettici o antidemocratici. Poi è vero che noi di FI siamo in una posizione diversa: siamo il centro del centrodestra, che ambisce a recuperare consensi nel non voto e a crescere. Noi siamo la forza che ha un più forte legame con Bruxelles e Washington, siamo la garanzia di europeismo e atlantismo del centrodestra”.