di Marco Antonio Del Cogliano (Recensioni per esordienti)
Un romanzo intriso di umanità, di esistenze umili che si intrecciano e sublimano in esistenze strutturate e “di successo”; uno storytelling della condizione di tanti bambini nomadi, in Italia e nel mondo: di talenti sconosciuti, di sfruttamento ed accattonaggio, di voglia e possibilità di riscatto, di prezioso volontariato.
Livia e Jòzsef sono due piccoli rom musicalmente ben talentuosi, sfruttati per copertura a piccoli furti da Gyorgy; Roberto, direttore d’orchestra, sua moglie Laura ed il collega David dànno ai due piccoli l’opportunità di riscattarsi da una vita errabonda e irrispettosa delle loro capacità.
L’autrice Simona Maria Corvese, oltre a far respirare al lettore la bellezza della musica classica, fornisce uno spaccato estremamente puntuale della condizione sociale di certe fasce etniche, contese fra uno Stato che le vorrebbe incluse e “normalizzate” e delle ataviche tradizioni – non di rado mal interpretate – che le vorrebbero a condurre un’esistenza border line fra clandestinità illegale e lecito nomadismo.
Un romanzo dal finale sospeso, che prefigura un seguito in cui il passato – prepotente ed inquietante – dei due bambini incombe come una spada di Damocle sulle loro nuove esistenze.Uno scritto dovizioso, trasudante amore, un percorso lungo la via della felicità che coincide con la realizzazione di sé, con il riscatto dalla propria iniziale e reietta condizione sociale verso l’orizzonte colorato dei sogni.