Il Napoli in trasferta in Russia oggi si gioca la qualificazione in Europa League contro lo Spartak, in emergenza. Non ci saranno Politano e Demme (positivi al coronavirus), Osimhen e Anguissa (infortunati) e Insigne (fastidio al ginocchio). Spalletti va in conferenza e detta la sfida al vittimismo: “Le difficoltà le aspettavo con impazienza”. “Le difficoltà – dice il tecnico azzurro – aiutano le persone normali a diventare persone stupende. O, per lo meno, le aiutano ad avere un destino importante, un destino straordinario. Aspettavo con una certa impazienza questi primi ‘colpi di difficoltà’. Quando è andato tutto molto bene sapevamo che non poteva durare per sempre: le sconfitte sarebbero arrivate, così come sarebbero arrivati i momenti in cui non avrei avuto una scelta così larga, vista l’indisponibilità di qualche calciatore. Avere una rosa lunga serve anche a saper andare oltre queste situazioni. Ci faremo carico delle difficoltà, un pezzettino ciascuno. E andremo a sopperire alla mancanza di questi grandi calciatori. “Anch’io sono curioso di vedere la reazione dopo la partita di Milano. Ne abbiamo parlato ma non abbiamo avuto il tempo di fare lunghe riunioni, c’era subito da preparare la partita di Mosca”.
“Quando loro hanno tentato di assaltarci dopo essere passati in svantaggio – spiega Spalletti – per noi doveva essere il momento migliore, perché si potevano aprire degli spazi. Bisogna alzare due livelli: la ferocia quando si va a prendere loro, la qualità quando ci vengono a prendere gli altri. L’errore è stato – in una fase della partita – accontentarsi di spezzare la loro azione senza trasformarla in un’azione nostra. Poi c’è stata una gran reazione e di quello son contento. E gli episodi non ci hanno certo favorito. Gli occhi dei ragazzi nei giorni successivi alla partita di Milano mi dicono che reazione avranno, quale sarà il nostro destino. Il bilancio della stagione per ora è super positivo, chiaro che bisogna reagire, ma si tratta di una sola sconfitta. Ripeto: una. Come tale va affrontata”.