di Anna Adamo
Cosa si prova nel nascere dalla parte giusta?
Chi vive al Sud, purtroppo, se lo chiede continuamente, ma non riesce mai a trovare una risposta, perché, la verità è che non è giusta una parte giusta o sbagliata, del resto tutto il mondo è paese.
Esiste, però, un terribile divario tra nord e sud, a causa del quale chi vive al sud non gode degli stessi diritti di chi vive al nord. Un po’ come se fossero uomini e donne di serie B.
È un divario che fa male e si fa fatica ad accettare. Un divario che, da qualche tempo a questa parte, la politica sta cercando di eliminare. L’ intervento di riforma su LEP asili nido ne costituisce l’esempio.
“Essere nati al Sud non può essere considerato un peccato originale da scontare fin dalla nascita. L’intervento di riforma su LEP asili nido risponde ad un principio semplice: pari diritti da Bolzano a Ragusa per i bambini, le madri e le famiglie”, lo ha dichiarato il Ministro per il Sud e la Coesione Territoriale Mara Carfagna nel corso del QuestionTime di questo pomeriggio alla Camera.
“Non sono solo parole, ma fatti: entro febbraio 2022 assegneremo i primi 120 milioni per aumentare i posti negli asili nido e assumere personale qualificato”, conclude Carfagna.
La strada verso l’eliminazione di questo terribile divario è ancora lunga, ma interventi come questo indicano che qualcosa sta cambiando: cominciano ad esserci tutte le carte in regola per conferire al Sud lo splendore che merita e far si che non vi siano più cittadini di serie A e di serie B.