Noi possiamo fare la nostra parte, ma credo che sia anche il momento per chi gestisce i grandi club di fare una riflessione congiunta, perche’ e’ impossibile immaginare un futuro” per il calcio, “se non cambiano le basi economiche di questo tipo di aziende”. Lo ha detto il sindaco di Milano Giuseppe Sala, a margine della consegna degli Ambrogini d’oro, parlando con i giornalisti di San Siro e del suo rapporto con Milan e Inter (le due squadre sono tra i premiati oggi con la benemerenza civica). Nella relazione con le squadre “alla fine cerco sempre di far rispettare le regole e credo di averle fatte rispettare con la vicenda dello stadio, non concedendo nulla, al di la’ di quanto previsto dalle regole” ha proseguito Sala. “Il calcio e’ importantissimo”, ha chiarito, sottolineando che “questo dibattito che c’e’ sullo stadio e’ una parte molto relativa dei miei pensieri. Mi preoccupa di piu’ l’andamento pandemico, la fatica della gente, eppure questa questione dello stadio e del calcio e’ cosi'”. Il sindaco e’ poi intervenuto sul tema della sostenibilita’ finanziaria aggiungendo che “occorre anche capire i problemi delle due compagini sportive”. “Il calcio – ha evidenziato – e’ materia strana al giorno d’oggi: le squadre perdono milioni e milioni ogni mese e chiunque lo guardi con un occhio acritico capisce che e’ un giocattolo che e’ difficile possa continuare a sopravvivere in queste condizioni. Come fai a perdere 5 o 10 milioni al mese e continuare a promettere nel futuro questo tipo di spettacolo? Certo e’ che noi possiamo aiutare le squadre e le societa’ devono trovare la soluzione”. “Sono anche ingaggi folli e totalmente anacronistici, il calcio credo sia un problema che riguarda 10 club europei, non 500. Se il calcio non trovera’ un modo per contenere gli ingaggi e i soldi che prendono i procuratori non ci saranno diritti televisivi o prezzi di biglietti che lo giustificheranno”, ha concluso.