Di Roberta D’Amico
È stato presentato a Roma, presso la sala Igea dell’istituto della Enciclopedia italiana, il volume Antonio Landolfi. La storia del Socialista, laico, liberale, libertario garantista di Michele Drosi, con la prefazione di Gianvito Mastroleo.
Un’iniziativa nata non solo per ricordare uno degli uomini più importanti della storia del socialismo italiano ma anche per trasmettere alle nuove generazioni l’impegno e la dedizione di un dirigente appassionato e visionario.
Il volume raccoglie, tra l’altro, le testimonianze di Fabrizio Cicchitto, Bobo Craxi, Paolo Franchi, Ugo intini, Emanuele Macaluso, Giacomo Mancini, Claudio Martelli, Franco Piperno, Gianni Pittella, Claudio Signorile, Sergio Talamo e Marco Villani, prova a definire quelle che, secondo Antonio Landolfi, sono state le tappe fondamentali del socialismo e quali devono essere i contenuti per un’impostazione politica che mette al centro del suo agirà la libertà, la solidarietà e l’uguaglianza.
Una figura di importante riferimento per le nuove generazioni appassionate di politica. Un dirigente che ha rappresentato e rappresenta un esempio per le sue battaglie sempre in prima fila per l’affermazione della cultura riformista.
Le sue idee e le sue azioni, ancora valide e attuali, hanno saputo indicare un orizzonte di progresso e libertà.
Nel corso dell’evento è stato presentato da Leonardo Musci, responsabile scientifico dell’archivio storico della Fondazione Giuseppe Di Vagno, il fondo Landolfi.
Il fondo contiene le carte autografe del politico e intellettuale socialista donate dalla moglie e dalle figlie.
Un patrimonio di grandissimo valore da conservare e valorizzare, anche per il domani.
