Di Felice Massimo De Falco
A tenere banco nel mare magnum delle cose “già dette” sulla vaccinazione è la somministrazione del vaccino ai bambini dai 5 agli 11 anni, decisa dal Governo per contrastare l’espansione del contagio in un luogo, la scuola, dove i contatti sono più frequenti e ravvicinati. I pediatri italiani hanno ricevuto dal commissario Figliuolo 1,5, milioni di dosi e il 16 dicembre partirà la somministrazione tra genitori che si riscoprono No Vax, scettici e favorevoli.
Ai bimbi è riservato il vaccino mRNA pediatrico Comirnaty (Pfizer) autorizzato dall’Agenzia europea per i medicinali (EMA) e dall’Agenzia Italiana del Farmaco (Aifa).
La circolare del Ministero della Salute prevede la somministrazione di due dosi a distanza di tre settimane l’una dall’altra.
La vaccinazione dei più piccoli, però, divide genitori e adulti. Secondo un sondaggio di Euromedia Research, pubblicato da “La Stampa” il 13 dicembre, un genitore su due è d’accordo con la vaccinazione, il 24 per centro delle famiglie non ha deciso cosa fare mentre il Nord Est si rivela più restio all’immunizzazione dei propri figli.
Dice Marta, madre di una bambina che frequenta la terza elementare: “È complesso tale tema al punto di sentirmi combattuta e pervasa da un inquietudine strana che nn mi permette di decidere per mia figlia, la quale nn ha la capacità di giudizio né il senso di discernimento tale da poter decidere per sé stessa e convintamente di vaccinarsi. Sento il grave peso del dissidio che vivo tra la responsabilità di madre e il rispetto nei confronti di un individuo che è mia figlia. Ora, io e mio marito nn sappiamo ancora in quale direzione muoverci, ma prima o poi pur dovremmo girare il timone verso una rotta definitiva.”
Poi c’è Antonella, madre di un bambino che in passato è già stato vittima di Covid:” Io per il momento non ho intenzione di vaccinarli per il Covid: primo perché come sai loro lo hanno già avuto a marzo quindi penso che il corpo abbia già memoria di una risposta immunitaria; secondo perché penso che sia un vaccino che non ha avuto i tempi giusti per essere testato a pieno. Quindi, per il momento deciso di no, premesso che io e mio marito siamo vaccinati, ma sui bambini sono cauta.”
Le chat dei genitori in queste ore si surriscaldano, le fake news da confutare sono tante. A fare argine ci ha pensato la Società Italiana di Pediatria (Sip) che ha risposto a dieci domande tra le più comuni per la vaccinazione anti Covid della fascia di età compresa tra 5 e 11 anni.
Secondo i pediatri, anche se i bambini presentano sintomi meno gravi, è legittimo vaccinarli perché ci sono stati casi di bambini finiti in terapia intensiva e alcuni deceduti. “Questo piccolo pizzicotto viene fatto per il loro bene e non c’è nulla da temere” dice il vicepresidente della Società pediatri italiani Renato Turra.”
Ma c’è chi è fortemente recalcitrante come Barbara:” Io credo che il vaccino è solo sperimentazione su tutti noi e non so se lo faccio il vaccino a mia figlia. I politici fanno solo business e i medici fanno finta di fare i vaccini e tutto questo paghiamo noi solo le conseguenze sul fisico. Io lo fatto 1 e 2 dose: la prima non ho sentito nulla ma la 2 è stata micidiale, me lo vista brutta davvero. Adesso i bambini: vanno altamente tutelati, ci penserei mille volte.
Ma quali potrebbero essere gli effetti avversi? Secondo i pediatri sono di lieve entità, dolore locale,,malessere generale, mal di testa. È un vaccino molto utile anche per chi ha patologie croniche, risultano più avvantaggiati.
Dice Chiara, madre di due figli di età diverse: “Sono scettica, con la più grande ho tentennato molto prima di vaccinarla ma non potevo rinchiuderla in casa per anni. Per i più piccoli sono scettica. In America li stanno già vaccinando e i benefici superano i rischi. Ma voglio rassicurazione dalla mia pediatra. Se i sintomi sono simil-influenzali, credo che ci sia una forzatura per far vaccinare anche i più piccoli. Ora non è poi così? Sono favorevole ai vaccini, con le dovute spiegazioni lo farò vaccinare.”
La vaccinazione potrebbe avere effetti a lungo termine sui bambini? “Mancando i dati del follow up, possiamo basarci su quelli biologici. Che i vaccini a mRna messaggero possano andare a modificare il dna è una bufala, non ci sono alterazioni generiche, massima tranquillità”, sostiene Giovanni Vitali Rosati (tavolo tecnico vaccinazion Sip).
Saranno tante le domande da porsi prima di passare all’azione, l’importante è che si faccia un’informazione corretta e non si cada nelle speculazione ideologiche di chi vede nel vaccino il male di tutti i mali. I messaggi corrono veloci nelle chat, ma uno scetticismo cauto è plausibile quando si parla della dei propri figli.
È bene ricordare che il vaccino non esonera dal contagio e che è obbligatorio tenere sempre un atteggiamento di cautela col rispetto delle regole auree: mascherina Fp2, distanza di un metro, lavarsi le mani, nessun contatto ravvicinato se non tra i più cari