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14 Novembre 2024

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PNRR panacea di tutti i mali: ma sappiamo ottenerli?

Di Felice Massimo De Falco

Tutti rimandano al PNRR i loro piani salvifici, la panacea di tutti i mali: ma siete capaci di attirarli? La burocrazia è preparata a fornire progetti convincenti tali da essere finanziati? Mi riferisco per lo più agli Enti locali che in poca misura hanno risorse umane dedite a questa funzione. Valga per tutte, i progetti finanziati dalle Regioni: sono davvero poco i manager pubblici capaci di imbastire proposte appetibili. La stragrande maggioranza di loro sono degli inappuntabili travet che svolgono con dubbia dedizione la loro routinaria giornata di lavoro onestamente. I comuni dovranno gestire direttamente 43 miliardi nell’ambito del Pnrr. Ma l’esperienza del Fse ci dice che non tutti hanno le capacità di realizzare i progetti. Dunque una cifra enorme.

I comuni saranno chiamati a gestire una quantità importante di risorse dal Piano nazionale di ripresa e resilienza: Anci stima infatti che circa 43 miliardi di euro saranno stanziati su materie di diretta competenza degli enti locali. In particolare, l’ultima bozza disponibile del Pnrr prevede che i comuni siano protagonisti dell’attuazione di diverse linee di intervento, tra le quali: i servizi socio-assistenziali, disabilità e marginalità; l’efficientamento degli edifici pubblici; i trasporti locali sostenibili e la digitalizzazione e modernizzazione della pubblica amministrazione. Oltre a problemi di coordinamento tra gli enti territoriali e i diversi ministeri che dovranno gestire i fondi, la questione cruciale è questa: le amministrazioni comunali saranno effettivamente capaci di rendere esecutivi tutti i progetti finanziati, rispettando i requisiti richiesti dall’Unione europea?

Una prima risposta alla domanda potrebbe provenire dal passato, analizzando i progetti finanziati dal Fondo sociale europeo (Fse) per il periodo di programmazione 2014-2020 (Opencoesione).

Alla realizzazione della maggior parte dei progetti partecipano tre figure: il programmatore, l’attuatore e il realizzatore. Il programmatore è il soggetto cui compete la decisione di finanziare il progetto: si tratta generalmente di un’amministrazione pubblica centrale o regionale. L’attuatore è il responsabile dell’attuazione del progetto, responsabilità affidata dal programmatore e che può controllare i realizzatori, solitamente un’amministrazione pubblica centrale o locale. Infine, il realizzatore è il soggetto che realizza effettivamente il progetto. Nel caso di opere e lavori pubblici coincide con il titolare del contratto di appalto che esegue materialmente l’opera. Analogamente per un progetto di acquisto di beni o servizi, il realizzatore è individuabile con il titolare del contratto di appalto chiamato a fornire i beni o a erogare il servizio.

I progetti finanziati dal Fse spaziano su diverse linee di intervento: la promozione di sistemi di trasporto sostenibili, come ad esempio finanziamenti per il rinnovo del parco mezzi del trasporto pubblico locale; le politiche attive per il lavoro, come servizi di accompagnamento, formazione e orientamento; all’inclusione sociale, come il progetto asili nido gratis, assistenza sociale alle persone in difficoltà economica, anziani e disabili; il rafforzamento della pubblica amministrazione, tramite appositi corsi di formazione. Tutti temi che ricorreranno nei progetti che saranno finanziati con il Pnrr.

La sfida è importante: le scuole di pubblica amministrazione sfornano poche unità capaci di costruire progetti atti ad essere finanziati. È vero anche che, specie nel Mezzogiorno, conta la bravura della politica di inserirsi in quella virtuosa filiera istituzionale capace di ottenere e velocizzare la richiesta dei fondi.

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