«Ci aspetta un 2022 salatissimo. Martedì sarà votato l’aumento dell’addizionale Irpef regionale, proposto dal Governatore De Luca e tra le misure di rientro per gli aiuti a Napoli, imposte dal Governo al Comune, c’è anche l’aumento delle tasse comunali. Ci dicono che sono eventuali e di stare sereni che arriverà sviluppo e benessere. C’è da preoccuparsi? Da napoletano direi proprio di sì. A me sembra il solito gioco delle tre carte e alla fine a pagare sono sempre i cittadini. Per ora arrivano gli aumenti delle imposte e per i servizi, il trasporto, la sicurezza poi si vedrà. Non ci piace la solita politica della sinistra di imporre tasse e promettere interventi per il futuro. Già sappiamo troppo spesso come è andata a finire. Le tasse restano e le promesse svaniscono. Se proprio ci toccano, però, sembra centrata e coerente la proposta dell’onorevole Stefano Caldoro, che ha presentato tre emendamenti alla manovra che sarà discussa martedì prossimo in Consiglio regionale, per vincolare almeno una quota del gettito, derivante dagli aumenti delle tasse regionali, alla città di Napoli. Pensare, infatti, che i napoletani debbano sempre continuare a subire non è accettabile. Il rischio, molto concreto, è che ci sia nel giro di un anno un aumento sia delle tasse regionali che di quelle comunali. Allora, vincoliamo, come propone il consigliere di Forza Italia, almeno le maggiori entrate regionali (90/100 milioni di euro) a ripianare parte dei debiti di Napoli. Il Governo ci darà dei soldi (in media circa 65 milioni di euro per 30 anni) ma ne vorrà indietro il 25% all’anno. Se non arriveranno dalla riscossione più efficiente e dalla vendita del patrimonio, misure fallimentari per il recente passato, si rischia che si traducano in un aumento dell’addizionale comunale. Dobbiamo evitarlo e la Regione di De Luca non può far finta di nulla. Manfredi si faccia sentire e chieda anche al presidente della Regione di fare la sua parte, almeno una volta per Napoli e prima di Salerno».