Regali di Natale, gli italiani si confermano sempre più ”riciclatori seriali”. Nonostante l’aumento delle tredicesime (+8% dai 41 miliardi del 2020, ai 44 di quest’anno) e il recupero, seppur parziale del lavoro, a guidare la dinamica dei consumi e la propensione alla spesa ci sono l’egoismo, la corsa al risparmio per l’incertezza del domani e la spesa personale. Si annuncia così, attraverso questa “contro spesa”, un risparmio complessivo pari a 3 miliardi di euro per quanti ricicleranno i regali, vale a dire 200 milioni più dell’anno scorso, ma pur sempre 300 meno del Natale pre pandemia. Questo costume, o meglio malcostume, coinvolge più di un italiano su tre. Parliamo di oltre 24 milioni di persone. Quella del riciclo si conferma essere una tendenza in crescita costante negli ultimi anni. È quanto emerge da una ricerca del Centro Studi di Confcooperative.
Il riciclo ha forme e modalità diverse. Tre quelle principali troviamo i riciclatori più lucidi nella loro azione, addirittura 4 su 10 ricicleranno i doni ricevuti queste festività o che conservano durante l’anno per utilizzarli al momento opportuno (54% donne e 46% uomini); ci sono addirittura quelli che guadagnano dalla vendita del regalo ricevuto attraverso l’utilizzo delle piattaforme online, parliamo di 4 riciclatori su 10 (60% uomini, 40% donne), mentre 2 su 10 scambieranno i doni ricevuti nei negozi di acquisto per trasformarli in buoni da spendere o prendere altri oggetti da regalare a loro volta (55% donne 45% uomini). Tra i regali riciclati troviamo in pole position i generi alimentari per il 38% (vini, spumanti, salumi, formaggi, prosecchi, panettoni, pandori, cioccolato e torroni); seguono al 27% sciarpe, guanti, cappelli e prodotti personali come cosmetici e profumi; per il 15% libri, 11% giocattoli. Ci si mette anche il covid a dettare il riciclo con il 9% dei regali ”rigirati” tra gel, disinfettanti, mascherine e dpi.