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15 Novembre 2024

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“Nude allo specchio”, ecco Cinzia Mabel Cordella, “Il teatro è come l’amore”

Di Felice Massimo De Falco

Era Simona di Un posto al sole nel 2018. Ad oggi è a capo della Mabel Productions con cui produce i progetti che sceglie personalmente e che ritiene artisticamente validi e in linea con la sua idea del teatro.
Cinzia Mabel Cordella è nata in Napoli il 29/02/80, vive a Roma.
Viene dalla danza. Suo padre, Gino Cordella, uomo dedito alla politica, mori’ nel 2015 e in quell’anno lei decise di lasciare la danza e i vari provini televisivi annessi per dedicarsi completamente agli studi e laurearsi nello stesso anno in Medicina Veterinaria. Ma proprio quando aveva deciso di accantonare l’arte, le fu chiesto di sostenere un provino per un corso di artisti di musical e lì, a provinarla per la sezione recitazione (totalmente nuova per lei) c’era il regista Carlo Cerciello, che la volle tra gli artisti selezionati e le disse – Tu devi fare teatro! – E così iniziò la sua carriera di attrice. Intanto frequentava il dottorato di ricerca in anestesiologia veterinaria e l’Universita’ della Federico II le propose di lavorare alle sue ricerche alla Penn University di Philadelphia (USA). Questo la portò a fare una nuova lunga pausa dall’arte, ma al suo ritorno in Italia iniziò la lunga e felice collaborazione con il regista Carlo Cerciello, sia come attrice che come assistente alla regia e coreografa. Ha lavorato negli anni con registi di spicco internazionale come Rimas Tuminas (Lituania), Valery Fokin e Nikolay Rochin (Russia). Ha preso parte a diverse produzioni del teatro stabile di Napoli e del Teatro Bellini. Ed è nel cast di Dignità Autonome di Prostituzione, di Luciano Melchionna. Nel 2021 ha debuttato a Napoli la sua Medea Voci (dal romanzo di Christa Wolf). Da oltre un anno lavora ai suoi ruoli affiancata dall’acting coach Paolo Antonio Simioni. A quest’ultimo Cinzia Mabel Cordella ha affidato la regia del primo progetto della Mabel Productions, Bergman Documenta I e II, con debutto da definirsi.

Il teatro è la metafora della tua esistenza, ma nel frattempo scopri talenti artistici. Che qualità deve avere un attore vero?

Non mi definisco una che scopre talenti, piuttosto sono un’attrice che ha deciso di prodursi da se’ i progetti che le stanno a cuore. Per me un buon attore non è semplicemente qualcuno che ha del talento e buona tecnica, sono qualità sprecate se non accompagnate da un enorme desiderio di cibarsi della vita e dell’umanità per restituirlo allo spettatore, da generosità e profondo rispetto per la scena e per i compagni di scena, da silenzio e disciplina, dal rispetto dei ruoli e del regista, e una buona dose di umiltà e tanto cuore. Questo è il tipo di attore che mi auguro di avere sempre all’interno della mia Mabel Productions.

Quale empatia si instaura col pubblico salendo su un palco?

È una magia. E più si è impegnati a creare a tutti i costi questa empatia con lo spettatore, a voler piacere al pubblico, e più sono alte le probabilità che la cosa non accada affatto. La magia accade quando l’attore è totalmente immerso nel lavoro che sta facendo e si dimentica del pubblico, ed è in quel momento che trascina con se’ lo spettatore. Poi ci sono attori che portano con se’ una così grande e profonda umanità che la magia avviene e basta. Il pubblico certe energie le percepisce, anche se lo fa inconsapevolmente.

Hai avuto ruoli e collaborazioni importanti. Cosa ti hanno insegnato? Racconta un aneddoto

Per me l’incontro più importante è stato con quello che io definisco “il mio Padre teatrale”, che è Carlo Cerciello, gli sono immensamente grata per i valori che mi ha trasmesso. Devo tanto all’incontro con Rimas Tuminas, mi sono sentita molto protetta da lui e dal suo lavoro. È bello per un attore lavorare con un regista che ti dimostra di credere nel tuo lavoro e di avere stima di te. E mi è piaciuto molto lavorare con i russi, riuscivano a condurre un lavoro intenso e serio, ma lo facevano sempre con il sorriso, una “sana e bella leggerezza”. Ricordo che uno di loro un giorno chiese – Ma perché voi italiani sorridete così poco? – È vero.

Hai fatto anche Tv. Cosa significa per te bucare lo schermo?

Non saprei dirti cosa vuol dire bucare lo schermo, ma sono certa che meno te ne occupi e più possibilità hai di bucarlo.

Fare arte è come fare l’amore?

Ci sono delle similitudini alla base di ciò che muove le due cose, è vita che pulsa. Ma non direi che sono la stessa cosa

Sei anche medico veterinario. Perché hai scelto questa branca?

Credo di essermelo ripetuta così tanto da bambina – Da grande voglio fare il veterinario così salvo tutti gli animali del mondo – che alla fine l’ho fatto davvero! Poi entri nel mondo degli adulti e ti accorgi che non puoi salvare tutti gli animali.

L’epidemia ha chiuso il sipario dell’arte per lungo tempo. Come hai vissuto quel periodo e cosa pensi di questo virus?

Non amo parlare del virus. “Ciò che ignori è destinato a scomparire”.

Ti interessi di politica? Per chi voti? Dai un consiglio a Mario Draghi

Non mi interesso di politica, forse proprio perché grazie a mio padre l’ho conosciuta da vicino. Ma consiglierei volentieri al Signor Draghi di andarsene in vacanza in qualche bel posto di mare, le Hawaii per esempio, e restarci.

La Cinzia attrice è la stessa donna di tutti i giorni?

Sì, si fondono abbastanza le due persone. Ma la Cinzia attrice è molto più disciplinata della Cinzia di tutti i giorni.

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