Di Felice Massimo De Falco
Quasi 30mila contagiati al giorno in Campania. Abbiamo esondato! E hanno chiuso gli ambulatori degli ospedali e rimandato gli interventi già programmati, e per quelli che faranno,hanno ridotto drasticamente la degenza mettendo a rischio la vita del paziente operato.
E il 28 gennaio, gli infermieri hanno indetto sciopero nazionale. Gli ospedali non reggono. Gli operatori sanitari sono chiamati ad un impegno triplicato, senza compensazioni economiche soddisfacenti. Mentre la sanità privata continua, macerando soldi, spesso a nero.
Si é ormai perso il polso della situazione.
Se la prima ondata, gestita con disciplina, si rivelò fortunosa elettoralmente per alcuni governatori, come De Luca, questa tempesta pandemica ultima sta rivelando la loro fallacia organizzativa. Sono passati due anni ed è stato fatto davvero poco per rafforzare il sistema sanitario per farsi trovare pronti a nuove ondate.
A Napoli sono terminate le scorte di vaccini. Tutti i centri vaccinali della terraferma dell’Asl Napoli 2 Nord si fermeranno per la mattinata di oggi, ad esclusione di quanti sono già prenotati per i richiami, “a causa della mancanza dei vaccini”.
Intanto, i positivi, dicono i medici, se ne vanno in giro all’80%, come se avessero l’influenza stagionale. E si torna a scuola tra mille incognite. Dad si, Dad no, resta che i genitori sono allarmati da tanta sciatteria organizzativa.
La gente è psichicamente provata. Si imputa questa floglosi ai No-Vax, ma credo che si debba fare un compendio delle responsabilità che vada oltre. Tra le tante, la medicina di territorio: sparita! Non possiamo andare avanti a booster ogni 4 mesi, ci sentiremmo cavie.
Tra l’altro il capo della strategia vaccinale dell’Ema, Marco Cavaleri ha detto : “Non abbiamo ancora dati sulla quarta dose per poterci esprimere, ma ci preoccupa una strategia che prevede di andare avanti con le vaccinazioni a distanza di poco tempo”
“Omicron, con il suo grado di trasmissibilità senza precedenti, alla fine troverà tutti. I vaccinati e coloro che hanno fatto la terza dose saranno esposti” alla variante e molti di loro “saranno probabilmente infettati ma, molto probabilmente, non finiranno in ospedale e non moriranno”. Firmato Anthony Fauci, superesperto americano di virologia che trova la soluzione in un “vaccino universale”, senza bucherellare la popolazione ogni 4 mesi.
Ma dopo Omicron, ora si affaccia timidamente Deltacron…
Allora, che fare?, direbbe Lenin.
In un recente articolo apparso qui, parlai di lockdown dei “coscienziosi” che limitano le uscite, le passeggiate distensive, uscire solo per lavoro e far la spesa abbondante per una settimana almeno; vaccinazioni almeno fino alla terza dose, cure domiciliari da parte dei medici di famiglia che l’Ordine dei medici dovrebbe riportarli al loro dovere, rafforzare il welfare, triplicare le protezioni sociali, dare sostegno psicologico a distanza ai tanti fiaccati mentalmente dal Covid, screening di massa ad alunni e studenti all’ingresso delle scuole con tamponi rapidi, rispettare le regole auree (distanziamento, mascherina ffp2, igienizzazione delle mani), super green pass, incentivare lo smart -working ove necessario, non considerare malattia chi deve farsi la quarantena obbligatoria e tanti altri piccoli accorgimenti che potrebbero farci convivere con questa pandemia con più tranquillità. Per far ciò, ci vuole un governo previdente che sappia indirizzare le risorse economiche nei gangli dell’insicurezza.
Sull’obbligatorietà vaccinale estesa a tutti dico che “la mia libertà finisce quando inizia la tua”, e dunque gli oppositori sarebbero liberi di non vaccinarsi se fossero rispettosi di chi lo fa, standosene a casa e non facendosi fonte di contagio, ingolfando gli ospedali.
Ma il governo è frenato da alcuni partiti che annidano consensi in queste frange irresponsabili. Vedi Lega e 5’stelle. C’è poi un problema di ordine sociale: si rischierebbe il paradosso di trovarseli in piazza a sobillare slogan contro la libertà individuale violata. Per fortuna, molti di loro timidamente si stanno recando agli hub vaccinali. Ma è una popolazione di circa il 15%, non giustificano totalmente quest’implosione straordinaria. I tridosati, ad esempio Medici, stanno in ospedale o a casa in condizioni delicate.
Ma bisogna andare avanti.
Mario Draghi non è un Conte qualsiasi che blocca il Paese totalmente e lascia all’addiaccio milioni di lavoratori. Bisogna continuare a produrre e a mantenere un minimo di relazioni interpersonali. Nonostante crisi e rincari, gli indici dicono che l’Italia cresce più degli altri Paesi Ue. Anche se si nota uno scarso afflusso di gente nei negozi. Vola la vendita online. Il commercio tradizionale arranca perchè la gente ha paura di stare tra altra gente.
Mario Draghi è stato chiamato per tirare fuori dal guado della pandemia l’Italia e farla ripartire. La sua esperienza serve a Palazzo Chigi, si abbandonino le suggestioni di vederlo al Quirinale. Ma Draghi, di caratura liberal-riformista, sappia ora destinare agli “ultimi” una cospicua parte dei fondi del PNRR, investendo in lavoro e sussidi mirati, perché sarà uno scenario da dopo-guerra, una volta passata la buriana.
Nessuno conosce quando ne usciremo. Dobbiamo prepararci ad un duro compromesso col destino per resistere a questo inverno interiore che oggi appare con poche vie d’uscita