di Anna Adamo
Ursula Von Der Leyen, Presidente della Commissione Europea, Christine Lagarde Presidente della Banca Centrale Europea e Roberta Metsola, eletta all’unanimità con 458 voti Presidente del Parlamento Europeo.
Loro non sono donne come le altre.
Loro sono le donne.
Quelle grazie alle quali l’ Italia e l’ Europa tingono di rosa i posti di comando.
Gran traguardo,si potrebbe pensare,per una politica che ai posti di comando ha sempre messo gli uomini e le donne le ha utilizzate per occupare posti in lista,utili per eleggerli, quegli uomini.
E invece no. Non è stato raggiunto alcun traguardo e la politica non ha affatto cambiato la sua visione maschilista del comando.
Lo si evince dal fatto che, l’ elezione di queste donne, faccia notizia.
Lo si evince dal fatto che,la loro elezione, sia vista come un risultato straordinario.
Ritenere straordinario ciò che dovrebbe essere normale.
É questo il problema. É questo che non va bene.
Ed è da qui che il cambiamento dovrebbe partire.
Dal non permettere che alcune notizie facciano notizia.
Facile a dirsi, difficile a farsi.
Eppure, dovrebbe essere la cosa più naturale possibile. Così come é naturale che oltre l’uomo esista la donna.
Una donna, di cui,vista l’esistenza, é giusto che faccia le stesse cose degli uomini.
Questa é la vera parità. E non quella che dopo averle messe ai posti di comando,le donne,le rende oggetto di notizia.
Di Ursula Von Der Leyen, Christine Lagarde e Roberta Metsola si dovrebbe parlare a proposito del loro operato politico e non del semplice fatto di essere state le prime a raggiungere posti di comando fino ad ora occupati da uomini.
L’ elezione di Roberta Metsola a Presidente del Parlamento Europeo non è una vittoria delle donne e non segna la fine del maschilismo politico, perché diventerà tale solo quando la notizia smetterà di far notizia.
Solo quando,invece che del suo essere una donna al comando, si parlerà di ciò che politicamente é in grado di fare.