A.Cuoco per L’impertinente*
La regione Campania ha comunicato, usando anche i mezzi social, questi dati: le Aziende Sanitarie campane rilevano i numeri sui positivi registrati in età scolastica nella settimana 11-17 gennaio 2022 e ammontano a 25.745. Usare numeri assoluti in questa maniera comporta confusione e allarme. Perché procedere così? Contribuire, in una pandemia, ad alimentare caos non giova. A problemi complessi non ci sono mai soluzioni semplici e tutti noi cittadini siamo chiamati a mostrare razionalità e maturità. Ancor di più i nostri rappresentanti istituzionali.
Sdoganare operazioni strumentali sulla pelle dei ragazzi che vanno (o non vanno) a scuola è particolarmente sgradevole. Narrare di scenari oltremodo drammatici è una scelta dannosa. Non c’è nessuna catastrofe. Ricordiamo che in Campania la popolazione degli under 13 è di circa 800.000 e su questa platea le asl rilevano 25.000 contagiati nella settimana indicata. Fate voi i conti e le proporzioni.
Nelle feste appena trascorse, a casa con genitori e nonni, i ragazzi campani si son contagiati di più. Mentre le scuole erano chiuse. Il danno irrecuperabile che si infligge ai ragazzi con le scuole chiuse è drammatico. Il disagio per le mamme ed i papà che lavorano è incredibile. Pensiamoci.
Le scuole sono aperte: deo gratia. Certo le difficoltà non mancano, come in tutti i settori, in una pandemia. Certo ci sono contagiati, personale assente ed a volte mancano le mascherine ma le scuole sono restate aperte (c’è voluto un Tar) e la catastrofe non è arrivata. Anzi, ci sono, sulla media nazionale settimanale, contagi in decrescita, con le terapie intensive che calano.
- @antonluca_cuoco