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18 Novembre 2024

Chi siamo

“Frammenti di libertà ritrovata”

di Anna Adamo

Scrivo sempre. Sempre di cose che riguardano gli altri, sia chiaro.

Di cose che mi riguardano ho scritto poche volte e, con il senno di poi, neanche lo rifarei. Sono più soddisfatta quando me stessa la ritrovo nelle vite altrui. 

Perché, si, è vero che abbiamo tutti vissuti diversi, però è altrettanto vero che l’intreccio delle vite sia inevitabile, basta fermarsi a cercare e lo si trova più o meno presto.

Non so per quale ragione, ma sapere che qualcuno si senta libero di raccontarsi, fa sentire libera anche me che della libertà so poco più del nulla.

Mi duole ammetterlo ma è questa la verità. 

Cosa sia la libertà non l’ho mai saputo. 

Non lo sapevo neanche quando mi illudevo di saperlo.

A dire il vero, non sapevo neanche che tra la libertà e l’ illusione di essere libera vi fosse un confine così labile.

Ne ho preso consapevolezza solo negli ultimi mesi. Ed è un peccato, perché gli anni persi ad essere come gli altri volevano fossi non me li restituirà più nessuno.

E no, che sono giovane e ho tutta la vita davanti per ricominciare non voglio neanche sentirmelo dire. 

Perché, essere giovane non concede il diritto di sprecare ciò che ci viene donato.

Inoltre,se è vero che chi ben comincia è già a metà dell’opera,io credo di aver cominciato talmente male da non vederlo neache sotto tortura il compimento di quest’ opera.

Non mi si dica neanche che non abbia provato a buttarmi alle spalle il passato, perché non accetto mi venga detto.

Ci ho provato in tutti i modi possibili,ma non è servito a nulla.

Non se ne è accorto nessuno. 

Tutti hanno continuato a vedere quello che volevano. Quello che metteva loro nella posizione di affermare non fossi adatta a fare nulla.

Quello che metteva loro nella posizione di evidenziare maggiormente quanto fossi diversa.

Che poi è vero. Sono diversa, ma solo per il semplice fatto di non essere come loro.

E tra tutte le mancate gioie che la vita mi ha riservato, ritengo questa sia una delle mie fortune più grandi. 

Ciononostante, non basta. O almeno, non per essere libera come vorrei.

Perché, i momenti in cui sono stata ciò che gli altri volevano fossi, hanno il sapore di un passato che non passa. 

Lo evinco dal desiderio costante di dimostrare che valgo anche io, tanto quanto gli altri.

Lo evinco dal fatto che, qualunque cosa faccia, vi metto il doppio dell’impegno necessario. Lo evinco dalla mia indole perfezionista che mi porta a dedicarmi pienamente a tante cose dimenticando me stessa. 

Lo evinco dal fatto che sebbene sappia non sia giusto, io continui a perseverare. 

No. Non mi concedo neanche la libertà di non perseverare.

É tutta la vita che persevero con la speranza che risultare perfetta  in ogni occasione serva agli altri per capire che non sia una vera e propria nullità.

E oggi mi dico che va bene così.

Perché, bisogna accettare le cose che non si possono cambiare. Non c’è altra soluzione, purtroppo.

Ed io, l’ho accettato. 

L’ ho accettato a modo mio.

Forse libera non lo sarò mai e i pregiudizi cammineranno sempre di pari passo con ogni mia azione, a comunicare dalle più banali.

Probabilmente non saprò mai cosa sia la libertà, quella vera. 

Ma l’ho capito. Ne sono cosciente.

E mi basta. 

Mi basta per smettere di essere quella che sono sempre stata. 

Per smettere di essere una figlia della libertà negata.

Mi basta per concedermi la libertà di ammettere di aver capito tutto e ricominciare a vivere priva dell’illusione di poter essere libera per davvero.

Forse libertà significa anche questo, ci ho solo messo più del dovuto a comprenderlo.

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