In attesa di Napoli Salernitana valga, per tutti, la lezione di Danilo Iervolino.
Nella sua prima conferenza stampa, fra i tanti passaggi, il patron ha fatto un invito alla tifoseria salernitana. In sintesi Iervolino la immagina meno litigiosa con il mondo intero e capace di costruire ponti.
Una moderna comunità, matura e proiettata nel futuro, al passo come le innovazioni che arriveranno.
Con un pizzico di autocritica si riconosca allora che Salerno, parte della sua tifoseria, ha rapporti conflittuali con tante realtà campane. Forse troppe.
Cambiare non significa annullarsi, non significa rinunciare alla sana rivalità, al sano e divertente sfottò, ma a quelle sacche di odio che pure esistono e che pure vengono tollerate. Significa rinunciare, insomma, alle posizioni più idiote. Che, è innegabile, ci sono.
Essere qualcosa di nuovo vorrà dire accogliere tutte le tifoserie, è superare – primi in Italia – la logica degli stadi concepiti come fortezze. È avere una settore ospiti che non sia un bunker.
Danilo Iervolino, con una battuta, disse “mi auguro il Napoli perda con la Salernitana e che vinca tutte le altre”.
Un auspicio legittimo il suo che deve essere colto dal popolo granata nel suo significato più profondo. Una battuta che indica una strada.
Continui la rivalità con i tifosi del Napoli, è divertente se intelligente, ma sia distante e diversa dall’odio per Napoli. È sentimento stupido, è irragionevole idiozia.
Napoli è una delle città più belle del mondo, una capitale della cultura.
Ci sia uno scatto d’orgoglio a Salerno, una svolta più matura. Sia un omaggio, un segno di gratitudine ad ‘un napoletano’ che ha fatto già un miracolo e che farà grandi cose a Salerno.
Si prenda atto, per quelli più riottosi, che è stato ‘un giovane’ e ‘capace’ imprenditore della provincia di Napoli a salvare il sogno granata.
Si parta da questo per guardare tutto con occhi diversi.
I supporter granata siano all’altezza della sfida che è partita. Ci vorrà un po’ di tempo ma si avvii il percorso. Nuovo.