di Anna Adamo
Quella tra me, il bullismo, i pregiudizi e la discriminazione è una lotta che dura da tutta la vita.
Nonostante ci abbia più volte provato,non ho ancora capito se,a vincerla,ci sono mai riuscita.
Ci sono volte in cui mi sembra di aver messo tutto a tacere e altre in cui,ogni tentativo di dimostrare il contrario di ciò che si dice,sembra più vano che mai.
Potrei dire di averci fatto l’abitudine,di non far più caso alle dicerie senza fondamenta,alle parole di chi non perde occasione per etichettarmi come “diversa”.
Ma,la verità è che in casi come questi,a farci l’abitudine, non si riesce mai. Ogni insulto,ogni tentativo di discriminazione è sempre un colpo all’anima.
E si,forse diversa lo sono davvero,ma non nella maniera in cui lo intendono loro. Di questo ne sono più che certa.
Ne sono certa, perché da ciò che mi ha segnata,ho imparato ad andare oltre. Oltre ciò che si dice,ciò che gli altri fanno e non tocco con mano.
Ho imparato a cercare la verità, sempre.
Una ricerca,la mia,non facile, che il più delle volte non va buon fine,ma che mi conferisce la possibilità di ritrovarmi nelle storie della gente e di riconoscere immediatamente quelle che hanno qualcosa in comune con la mia.
Con Sara Laure, pseudonimo di Sara Laura Roldo, ad esempio, è andata esattamente così.
Mi é bastato ascoltare i versi iniziali di “Prima Donna”,il suo nuovo singolo, per capire quanto simile sia il nostro vissuto.
Il vissuto di chi, essendo stato per lungo tempo il bersaglio preferito di molti e non avendo avuto nessuno pronto a scommettere sulle sue potenzialità, ha fatto fatica a credere in se stessa.
“Prima Donna -dice- parla della mia storia, di come ho dovuto imparare a credere in me stessa e ad essere indipendente. Ho dovuto imparare anche ad amare me stessa, perché ho avuto un’infanzia tormentata. Sono stata presa in giro per essere di colore. Tutto ciò mi ha portato a non amare me stessa e a sentirmi sbagliata”.
Si dice che,se le si sanno usare,le parole possono tutto.
Ed è vero.
Attraverso queste ultime si può amare,persuadere, smettere di amare, ma soprattutto fare del male.
La vita di Sara Laure, infatti, rappresenta proprio uno di quei casi in cui le parole hanno fatto più male di uno schiaffo.
Un dolore, quello inflitto dalle parole, dinanzi al quale la giovane cantante ha,però, dimostrato di essere più forte.
“Crescendo ho capito di non essere io quella sbagliata. Ho capito che quella fosse semplicemente una percezione che gli altri avessero di me,la quale non significava nulla”.
Parole forti,che portano con sé la consapevolezza di una donna la quale,pur essendo molto giovane, ha già capito che non importa il parere di chi non crede in noi.
Piuttosto, è necessario siamo noi i primi a credere nei nostri sogni, al punto da far si che gli altri capiscano quanto abbiano sbagliato nei nostri confronti e si ricredano.
“La cosa più importante, -prosegue- é imparare ad amarsi,ad accettarsi con i propri pregi e difetti. Amarsi per ciò che si è.
Per lungo tempo mi sono fatta influenzare dal pensiero altrui, poi ho capito che ciò che pensano gli altri non ci definisce. Siamo noi a decidere cosa vogliamo essere, credendo in noi stessi e ripetendoci di potercela fare.
L’ l’unica persona che può aiutarci a realizzare i nostri sogni è dentro di noi.
La concezione secondo la quale non possiamo farcela deriva da un limite loro e non riguarda di certo noi”.
La musica per la giovane artista è molto più di una passione. É ciò che le ha permesso di liberarsi dal male che le parole altrui le hanno provocato. É il rifugio di tutte lacrime mai versate. Ma, é anche quel posto dal quale ha più volte cercato di scappare.
É veleno e antidoto al tempo stesso.
“Ho cercato più volte di scappare dalla musica, perché la mia famiglia non ha mai supportato questo mio sogno, di conseguenza ho pensato di star facendo la cosa sbagliata. Ho provato ad allontanarmici, ma non ci sono mai riuscita. La musica per me è come l’aria che respiro, indispensabile! Ne ho bisogno per vivere. Quando sono sul palco sono davvero me stessa, con le mie fragilità e i miei punti di forza”.
Ebbene si, Sara ormai è una donna nuova.
Una donna che non ha paura di mostrarsi così com’è. Una donna che non ha paura di mostrare la parte più intima e vera di lei.
Una donna alla quale non interessa più il giudizio altrui.
“Non mi interessa il punto di vista di nessuno. Faccio quello che ritengo sia giusto per me. Ognuno di noi è su questa terra per fare qualcosa,del resto. Io se noto che qualcosa mi fa stare bene la porto avanti, senza ascoltare quello che dicono gli altri, perché tanto questi ultimi avranno sempre qualcosa da ridire, bene o male che si faccia”.
Dalle parole della giovane artista si evincono barlumi di speranza. Credendo nei propri sogni è possibile abbattere i pregiudizi. Bisogna crederci davvero, però. E soprattutto, non bisogna mai lasciarsi tentare dal volersi arrendere, perché di solito è sempre l’ultima chiave del mazzo ad aprire la porta giusta.
“Con la mia musica, conclude, vorrei incitare tutti a non lasciare andare le proprie passioni per inseguire ciò che dice la società. Bisogna fare ciò che riteniamo giusto per noi, pur sapendo di avere il mondo contro. Il segreto, probabilmente, consiste nel trasformare tutto ciò che di negativo ci capita in un punto di forza utile per condurci verso la realizzazione dei nostri sogni, con la consapevolezza del fatto che se qualcuno giudica o prende di mira il nostro modo di essere, lo fa perché si è semplicemente reso conto che noi abbiamo qualcosa che loro non avranno mai”.