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14 Novembre 2024

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“Cartabia – Draghi, il tandem a cui affiderei il Paese”

Di Donato D’Aiuto

La girandola delle votazioni del tredicesimo Presidente della Repubblica è iniziata. Ed è iniziata senza che sia ancora ben chiaro chi possa corrispondere all’identikit tracciato dai rappresentanti dei vari Partiti.

Sia chiaro, quasi tutti i leader politici – qualche eccezione c’è stata https://www.ilmessaggero.it/video/politica/elezione_quirinale_calenda_azione_e_europa_voteranno_per_cartabia-6459176.html – hanno fatto molta attenzione a tracciare un identikit senza però fare mai nomi per paura che fosse troppo manifesta la loro incapacità politica.

Il senso di tutto questo è sempre lo stesso: fare in modo di uscire vincitori agli occhi degli elettori.

“Avete visto, quel nome lo abbiamo fatto noi”. “Era l’unico nome che rispondeva al nostro identikit”.

Queste le linee guida tracciate: autorevole; uomo delle istituzioni; garanzia per la tenuta democratica dello Stato.

Caratteristiche, diciamolo, anche leggermente banali quando si tratta dell’elezione di un Presidente della Repubblica.

Ma i nomi? L’unico fino ad oggi ad essere circolato era stato quello di Silvio Berlusconi. Bruciato prima ancora dell’apertura delle operazioni di voto.

E allora cosa resta e cosa dobbiamo sperare in un momento storico già così complicato?

Per me la soluzione è talmente semplice che non mi capacito di come sia possibile che ancora non sia stata attuata.

Due sono le figure più autorevoli sul panorama politico italiano.

Mario Draghi, Presidente del Consiglio dei Ministri in carica.

Marta Cartabia, prima donna ad essere eletta Presidente della Corte Costituzionale e Ministro della Giustizia in carica.

Nelle loro mani mi sentirei di riporre il Paese per gli anni a venire.

Marta Cartabia sarebbe un ottimo Presidente della Repubblica. Ma lo sarebbe anche Mario Draghi. E non perché dal Quirinale potrebbe indirizzare l’azione di governo. Non è quello il compito di un Presidente della Repubblica.

Quindi senza voler condizionare in alcun modo il voto dei Grandi Elettori, lascio a loro decidere chi debba trascorrere al Quirinale i prossimi sette anni, lasciando l’altro a Palazzo Chigi fino alle prossime elezioni.

Credo sia la cosa migliore da fare. Per noi. Per il Paese.

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