10.4 C
Napoli
15 Novembre 2024

Chi siamo

Le votazioni proseguono e si è ancora in “alto mare” 

di Marianna Ianniello

Sono ancora in corso le votazioni per eleggere il Presidente della Repubblica ed è evidente che tra i partiti non c’è ancora un’intesa. È bene, tuttavia, comprendere appieno chi è il Capo dello Stato, il suo ruolo e come viene eletto.

Il presidente della Repubblica è un organo che può assumere ruoli politico- istituzionali differenti: può essere l’organo di garanzia costituzionale e l’organo governante. Secondo la prima prospettiva, dovrebbe essere rigorosamente estraneo alle scelte che riguardano l’indirizzo politico; la seconda prospettiva amplia la sua sfera di intervento presupponendo che, tutte le volte in cui la politica dei partiti non sappia trovare una soluzione ai grandi problemi, assuma il ruolo di decisore politico di ultima istanza.

Egli è eletto dal Parlamento in seduta comune, integrato dai delegati regionali, per garantire la rappresentanza delle minoranze. I requisiti per essere eletto sono elencati dall’art. 84 Cost.: cittadinanza italiana, compimento del 50o anno di età, godimento dei diritti civili e politici. La Costituzione dispone, altresì, l’incompatibilità dell’ufficio di Presidente della Repubblica con qualsiasi altra carica.

All’elezione si procede per iniziativa del Presidente della Camera (oggi Roberto Fico) che, 30 giorni prima della scadenza del mandato, convoca il Parlamento. Avviene a scrutinio segreto e con la maggioranza dei 2/3 dell’Assemblea; dopo il terzo scrutinio, è richiesta solo la maggioranza assoluta, ovverosia il voto favorevole della metà più uno degli aventi diritto al voto.

Intanto, il centrodestra propone 3 nomi, ma secondo fonti parlamentari, dovrebbe optare per la scheda bianca, sulla scia di quanto farà PD, Leu e M5s.

Il centrosinistra propone un summit per decidere un nome condiviso ed emerge il nome di Elisabetta Casellati (Presidente del Senato della Repubblica). Restano ancora in gioco i nomi di Casini, Amato, Draghi e Mattarella.

Secondo il parlamentare di Fratelli d’Italia Delmastro, Pier Ferdinando Casini non è mai stato in partita perché avrebbe rappresentato, per alcuni aspetti, un ritorno al passato.

Il leader della Lega, Matteo Salvini, si esprime sulla candidatura di Casellati, sottolineando che i presidenti del Senato sono da sempre la seconda carica dello Stato, che è donna e non ha bisogno di essere sponsorizzata, essendo lì perché eletta dalla maggioranza dei senatori per rappresentare il Paese.

Afferma fortemente che sono ormai 30 anni che il Presidente della Repubblica viene proposto ed eletto dal centrosinistra e auspica che questa volta non sarà così. Confida nel fatto che Giuseppe Conte ed Enrico Letta non si fermino solo ai “no”, poiché non si fornirebbe un buon servizio al Paese.

A parlare è anche il vicepresidente del M5s, Riccardo Ricciardi, il quale si augura di “chiudere il gioco” già alla quarta chiamata. La loro preferenza, in qualità di partito, è Mario Draghi, essendo un altissimo profilo istituzionale. Nonostante ciò, c’è la consapevolezza che non si può perder tempo in un cambio di Governo, con tutti i problemi che ci sono da affrontare.

Della stessa idea è il leader di Italia Viva, Matteo Renzi, convinto che Draghi possa ricoprire alla perfezione tale ruolo, contento che questo Paese si sia innamorato di lui. Tuttavia, a differenza di Ricciardi, crede che la partita non si chiuderà né alla quarta, né alla quinta, né alla sesta votazione.

Per parte di Forza Italia, parla la capogruppo Annamaria Bernini, la quale afferma di non accettare né veti né pregiudiziali. I nomi sono stati fatti ed è convinta che nessuno di loro ha il potere di eleggere il Presidente della Repubblica singolarmente, ma consapevole di avere qualche voto in più, è certa di fare la loro parte.

Articoli correlati

Ultimi Articoli