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23 Febbraio 2025

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“Quirinale: sarà la terza la volta buona?” 

di Anna Adamo 

Si dice che la terza volta sia quella buona. 

Se lo sarà anche per il Quirinale, lo sapremo tra qualche ora. Nel frattempo, l’unica certezza è che alla terza, di votazione, neanche sarebbero dovuti arrivare. 

Nomi e pronostici della durata paragonabile a quella di un gatto in tangenziale, sarebbe stato doveroso evitarli. 

Per il bene della nostra Italia. 

Per il bene dei cittadini, ormai distrutti dal periodo storico che ci vede protagonisti. 

Una, la strada che avrebbero dovuto percorrere. Quella capace di indirizzare tutti verso un unico nome, anteponendo così, il benessere dei cittadini prima del proprio. 

Perché, è questo quello di cui la politica dovrebbe occuparsi,del bene del paese e non,come accade, servirsi di quest’ultimo per favorirne il proprio.

No. La mia, anche se, riconosco ne abbia tutto il sapore, non vuole essere una polemica. 

Vuole essere lo specchio di una realtà che va a nostro discapito. 

Di una realtà che vede sempre più i cittadini sprofondare nel baratro.

La mia, vuole essere la voce di chi non ce l’ha. La voce di chi le storie le ascolta e in ognuna di esse scorge un pezzo della propria. Conosco la disperazione. 

E so fin dove si è disposti ad arrivare per un attimo di serenità.

So quanto costi credere e sperare nella politica per poi morire disperati.

E so anche che non possiamo più permettere che ciò accada.

La politica non può permettersi di strumentalizzarci e lasciarci vivere nell’ incertezza.

Non basta dire che ogni cosa ritornerà al proprio posto, perché è ovvio che se non oggi, ma domani o dopodomani il nome verrà fuori.

Il problema è che oggi, domani o dopodomani è già tardi. É tardi per un periodo storico che corre più veloce del previsto, in termini di tragicità.

Una tragicità con cui non possiamo più andare di pari passo.

E allora,visto che non ci sono alternative, ben venga la terza, di votazione. 

Ma, cari politici, è doveroso da parte vostra far si che sia anche l’ultima. 

Lo dovete all’Italia, tutta.

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