di Anna Adamo
Si é conclusa con un nulla di fatto anche la quarta giornata di votazioni. Accordi, incontri, astensioni, schede bianche e nomi bruciati sembrano essere le parole d’ordine, che riassumono le ore febbrili con cui la politica italiana si ritrova a fare a pugni.
Difficile dire se la quinta sarà la votazione decisiva.
Ad essere certa, almeno per il momento, è la mancanza di condivisione, un nome capace di garantire l’ unità nazionale tanto auspicata.
La tensione è nell’ aria, così come lo è l’ipotesi, sempre più accreditata, di un Mattarella Bis.
Nel mentre, però, le provano tutte, perché tentar non nuoce. Inoltre, meglio non vivere con il rimpianto di non aver provato tutte le chiavi, prima di arrivare all’ ultima, che di solito, apre le porte.
Ancora una volta, la politica italiana ha dato il peggio di sé. È vero, bisogna dare tempo al tempo, perché le cose belle hanno il passo lento. Ma, é altrettanto vero che ci ritroviamo dinanzi un’ Italia che di tempo non può più perderne. Emergenza sanitaria, mancanza di lavoro, giovani privi di prospettive future.
Chi penserà a tutto questo?
La scusa della ricerca di una personalità di alto profilo che possa far fronte al tutto non regge più. La situazione è più chiara che mai, del doman non c’è certezza.
Non resta che sperare nei consigli che porterà la notte.