di Anna Adamo
Sono una donna. Una donna ambiziosa, per la precisione. Una donna che più volte si è sentita dire di non poterle raggiungere, certe mete.
E non perché non fossi competente.
Anzi, probabilmente competente lo sono anche troppo, il problema é il mio essere donna. E l’essere donna, si sa, é un pugno nel cuore per l’ indole maschilista di certi uomini, soprattutto in politica.
Ebbene si, credo che il rapporto di amore e odio che mi lega alla politica derivi proprio da qui. Dall’aver compreso che la donna vada bene fin quando funge da tramite per permetterne l’ elezione, di questi uomini.
Perché, sapete, la politica le donne le candida solo per eleggere gli uomini. Non mi stancherò mai di dirlo, non mi stancherò mai di raccontare questa verità che ci rende il giochino preferito di certi uomini politici che soffocano le nostre ambizioni per favorire le proprie.
E non si dica non sia così, visto che le donne le candidano. Perché, che le donne siano candidate, non basta.
Non più. Le donne bisogna candidarle e soprattutto eleggerle.
Questo fa realmente la differenza: candidarle per eleggerle, le donne.
Eleggerle, non per il semplice fatto di essere donna, ma perché sono competenti proprio come gli uomini. É da qui che il cambio di passo della politica italiana dovrebbe partire.
L’elezione del Presidente della Repubblica potrebbe essere il momento adatto per attuarlo,un cambiamento di questo tipo.
Perciò, ben venga la candidatura delle Donne per ricoprire tale carica,ma a patto che, oltre ad essere candidate, siano anche elette.